L’Ente Nazionale per il Microcredito ha presentato, il 23 ottobre, il rapporto finale di monitoraggio durato tre anni sulle multiformi caratteristiche del microcredito in Italia, in cui si fa una analisi di ciò che in maniera sparpagliata esiste in questo momento di crisi nel nostro Paese. Tra queste iniziative ci siamo anche noi di Fondazione Pangea, che con il microcredito ci siamo nati (in Afghanistan), cresciuti (in Nepal e in India), e da due anni stiamo cercando di far sbocciare nuove imprese anche in Italia, con la collaborazione di Banca Etica e il sostegno fondamentale di Zyp srl.

Il motivo è molto semplice, una donna per non essere discriminata deve essere consapevole dei propri diritti per chiederne l’applicazione, ma allo stesso tempo deve essere in grado di farli valere. E questo lo può fare solo quando è sicura della sua situazione economica, altrimenti troppo spesso accetterà situazioni umilianti e precarie in quanto non ha altra scelta. Il microcredito permette a noi di Pangea di restituire valore e forza alle donne che hanno una idea di impresa e la tenacia per realizzarla. Sicuramente l’impresa è un ambito ancora troppo spesso ritenuto maschile, secondo noi non esiste l’impresa femminile ma una impresa fatta da donne sì.

Lo raccontano bene, quali testimoni della loro esperienza alla conferenza dell’Ente Nazionale per il Microcredito, le fantastiche imprenditrici che hanno avviato le loro imprese grazie al progetto di Pangea “microcredito Futura”. Tania e Anna con la loro simpatia ed eccentricità, malgrado tutte le difficoltà incontrate, finalmente a dicembre aprono la loro Mad Zone, un enorme spazio atelier che ospiterà tutto ciò che riguarda creatività, moda e design nel cuore di Roma, mentre Laura, con il suo banco alimentare aperto a Novembre 2012 nel mercato comunale dello storico Rione Monti, sta riscattando decenni di lavoro in nero e sta diventando finalmente la regina della sua attività e della sua vita!

Cosa troveranno le donne che si rivolgeranno a Pangea d’ora in poi per il microcredito? Sicuramente qualcuno che le ascolta e le capisce, che le stimola nella visione e nel superare i momenti di paura, un orientamento e la formazione tecnica e l’accompagnamento per poter strutturare il proprio progetto d’impresa, per arrivare a scrivere da sole il tanto sospirato business plan ed essere pronte per presentarsi ad una Banca.

Per ricevere i soldi, Pangea ha con Banca Etica una convenzione per un fondo di garanzia all’impresa che con l’erogazione dell’ultimo credito è esaurito. Il fondo è piccolo avremmo bisogno di molto molto di più. Con Banca Etica lavoreremo sicuramente per riuscire ad ampliare le possibilità di far accedere molte più donne. Inoltre, costruendo reti con le realtà territoriali e regionali presenti, si cercherà di indirizzare le richiedenti a opportunità di erogazione dei fondi territoriali. Speriamo anche nel sostegno di rete dell’Ente Nazionale per il Microcredito, che cerca di essere una collettore tra le persone che vogliono accedere al microcredito e coloro che, come noi, offrono servizi non finanziari e finanziari.

Una cosa è sicura, le donne hanno molta voglia di dare una risposta alla crisi. Grazie allo spot pubblicitario sulle tv nazionali del Ministero del Lavoro, con la campagna “Riparti da te! Bella impresa essere donna”, stiamo registrando ogni giorno un incremento di richieste di donne che vogliono mettersi in gioco. La campagna istituzionale si sposa molto bene con il lavoro e la mission di Pangea. Risponderemo a tutte, nella speranza di poter riuscire a costruire un percorso di accompagnamento capace di dare strumenti in più per realizzare tanti sogni nel cassetto.

 

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Pari opportunità: quel che posso e non posso come uomo

next
Articolo Successivo

Femminismo? Ce n’è più d’uno. E non è borghese

next