Nelle 39mila voci di spesa registrate dalla Guardia di finanza nell'inchiesta che riguarda le spese dei gruppi ci sono anche un asciugacapelli, un divano-letto, alcune bottiglie di vino da oltre 100 euro, salumi, frutta e verdura e diverse penne
Dalle briglie da cavallo come avvenuto in Piemonte al cibo per gatti come avvenuto in Liguria senza dimenticare la sega elettrica di Franco “Er Batman” Fiorito o il pranzo di nozze del legista lombardo (che poi ha restituito). Tra gli scontrini che la Guardia di Finanza ha trovato nei numerosi blitz nei bilanci dei partiti in tutta Italia c’erano le prove che i consiglieri regionali con i soldi pubblici acquistavano davvero di tutto.
L’ultimo caso riguarda i consiglieri della regione Emilia-Romagna. In questa inchiesta saranno allegati come atti anche gli scontrini dei wc pubblici. Ci sono anche queste spese tra quelle che i politici si facevano rimborsare. Poi un asciugacapelli, un divano-letto, alcune bottiglie di vino da oltre 100 euro, salumi, frutta e verdura, diverse penne, tra cui una da 500 euro e pacchetti di caramelle. Tra le voci di spesa, certificate da scontrini, trovate nell’analisi dei conti dei diversi gruppi consiliari dell’Emilia-Romagna dalla Guardia Finanza (che ha registrato 39mila voci di spesa) ci sono, appunto, gli scontrini per l’utilizzo di bagni pubblici, dal valore di circa 50 centesimi.
Nove i capigruppo indagati dall’attuale legislatura in consiglio. L’indagine riguarda le spese dei gruppi consiliari ed è stata aperta nel 2012 dalle pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi sotto la supervisione del procuratore Roberto Alfonso e dell’aggiunto Valter Giovannini. Gli indagati sono i responsabili dei gruppi Pdl (Luigi Giuseppe Villani), Pd (Marco Monari), Lega nord (Mauro Manfredini), Idv (Liana Barbati), M5S (Andrea Defranceschi), Udc (Silvia Noé), Gruppo Misto (Matteo Riva), Fds (Roberto Sconciaforni) e Sel-Verdi (Gianguido Naldi).