“Non dico nulla”. Sono le uniche parole pronunciate da Rosy Bindi (deputato Pd), neo-presidente della Commissione parlamentare antimafia, dopo la minaccia del capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, di una guerriglia qualora la Bindi non dovesse rassegnare le sue dimissioni. Sulla nomina di Bindi non sono mancate poi le polemiche per la scarsa competenza in materia di lotta alle mafie dell’ex ministra Pd. Ilfattoquotidiano.it le ha chiesto a margine del convegno dell’Anm a Roma, il nome dell’ultimo comune sciolto per mafia (Sedriano, in provincia di Milano ndr), primo caso in Lombardia, e il significato di ‘locale’ di ‘ndrangheta senza ricevere risposta. Ma un possibile stallo della commissione antimafia preoccupa gli esperti del settore. Il magistrato Anna Canepa, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, ricorda: “E’ un organo importante e può fornire un supporto propositivo al Parlamento per trovare strumenti sempre più efficaci nella lotta ai clan. C’è l’urgenza di renderla operativa” di Manolo Lanaro e Nello Trocchia
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