Che ne pensa l’amministratore delegato di Unipol e Fondiaria Sai, Carlo Cimbri, delle intercettazioni telefoniche pubblicate da ilfattoquotidiano.it che hanno aperto uno spaccato inquietante sulle modalità con cui è stato messo a punto il prezzo della fusione tra la compagnia delle Coop e l’ex gruppo Ligresti? Se l’è chiesto più di un azionista che in assemblea ha posto la domanda direttamente al manager. “Ho avuto poco tempo per leggerle”, si scusa Cimbri ricordando che comunque FonSai prima o poi sarà chiamata rispondere di tutto quello che è successo sotto la gestione Ligresti ai sensi della legge 231 sulla responsabilità degli enti. E dopo un’allusione alle ben note malefatte della famiglia siciliana, viene finalmente al punto: il principale intercettato, quello che parla del “metodo Cimbri della mutualità dei bilanci”, nonostante le lamentele sulla pazzia dei vertici bolognesi, non ha mancato di firmare i conti 2012 e la semestrale 2013 alla base della fusione e dei quali è il responsabile. Quindi, è la conclusione sottintesa, si è assunto e si assumerà la responsabilità di ogni cosa. “Io dico solo che il dottor Massimo Dalfelli è ancora con noi ed è il responsabile del bilancio”, spiega non senza un lapsus, cioè l’attribuzione a Dalfelli del ruolo di certificatore dei conti che è invece di Ambrogio Virgilio, a sua volta indagato a Torino per concorso in falso in bilancio. “Per essere più precisi è il dirigente preposto alla redazione del bilancio e in virtù di tale carica ha firmato il bilancio 2012, nonché la semestrale al 30 giugno 2013 – continua Cimbri – non sono uno psicologo per interpretare le dichiarazioni o le conversazioni telefoniche dei nostri dirigenti. Io sto ai fatti, guardo alla carta e il bilancio lo ha certificato, mi correggo, lo ha firmato proprio quel dottor Dalfelli che lei mi citava e su questo non aggiungo altro” di David Marceddu
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