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Datagate, Spiegel: “Il telefono di Merkel spiato dal 2002. Base Nsa anche a Roma”

La cancelliera sarebbe stata intercettata fino al 2013, ancora sotto l'amministrazione Obama. La National Security Agency e la Cia avevano attivato circa 80 reti di spionaggio in tutto il mondo, anche nella Capitale italiana. Il presidente Usa alla premier tedesca: "Non ero al corrente, se no avrei bloccato tutto"

Gli Stati Uniti controllavano Angela Merkel da più di dieci anni: il suo numero di telefono, dal 2002, era sotto osservazione da parte della National Security Agency (Nsa). Lo scrive la versione online del settimanale tedesco Spiegel, che è entrato in possesso di documenti dai quali risulta che già nel 2002 le comunicazioni della Merkel (all’epoca esponente di spicco della Cdu ma non ancora cancelliere) erano nel mirino del servizio americano. La direttiva di intercettazione delle comunicazioni del premier tedesco sarebbe stata ancora valida anche poco prima che Barack Obama arrivasse in visita a Berlino nel giugno 2013: le attività di intercettazioni sarebbero quindi proseguite anche sotto l’attuale presidente americano. Non solo. Nel 2010 la National Security Agency e la Cia avevano attivato circa 80 reti di spionaggio ed intercettazioni in tutto il mondo, sul modello di quelle installate sulla fine degli anni ’70 in Paesi nemici. Diciannove di questi ‘gruppi di ascolto’ si trovavano in capitali europee, inclusa Roma. Oltre alla capitale italiana, gli 007 Usa avevano attive attive duplici reti Cia-Nsa in altre città di Paesi che gli Usa hanno sempre considerato ufficialmente loro alleati affidabili, come Berlino, Madrid, Parigi, Praga e Ginevra.

Secondo i documenti citati dallo Spiegel, il numero da tenere sotto controllo era indicato con la dicitura “GE Chancellor Merkel”. La direttiva di osservare le telefonate del cancelliere sarebbe partita dal dipartimento competente per l’Europa S2C32 denominato “European States Branch”, che ne avrebbe affidato la realizzazione ad un’unita’ indicata come “Special Collection Services” (Scs). Inoltre, gli Stati Uniti disporrebbero di una sede di spionaggio legalmente non comunicata presso l’ambasciata americana a Berlino, accanto alla Porta di Brandeburgo, da dove gli specialisti di Nsa e Cia controllano con antenne altamente performanti le comunicazioni nel vicino quartiere in cui si trovano gli edifici governativi. In un passaggio dei documenti in possesso dello Spiegel, sotto la dicitura “top secret”, è scritto che se le ambasciate dotate di questi sofisticati sistemi di ascolto venissero individuate, ciò potrebbe produrre “gravi danni nelle relazioni tra gli Usa ed un governo straniero”. Secondo il settimanale tedesco, da documenti dell’Nsa emerge che gli Usa dispongono di una seconda sede di spionaggio sul suolo tedesco, situata a Francoforte.

In un colloquio telefonico con il consigliere della Merkel per la politica estera, Christoph Heusgen, la consulente di Obama per la sicurezza, Susan Rice, avrebbe affermato di poter escludere il controllo delle comunicazioni del cancelliere solo per il presente ed il futuro, ma non per il passato. Il presidente Obama avrebbe assicurato per telefono alla Merkel di non essere stato al corrente delle intercettazioni nei suoi confronti, altrimenti le avrebbe immediatamente bloccate. Nel frattempo, la Germania sta pensando di adottare contromisure. Un funzionario di grado elevato del “Verfassungsschutz”, il servizio di controspionaggio interno, dichiara allo Spiegel che Berlino vuole estendere le capacità di difesa grazie ad “un nuovo orientamento di fondo”, raddoppiando il personale del dipartimento 4, nel quale operano attualmente oltre 100 persone. Uno degli obiettivi principali sarebbe di sorvegliare gli edifici delle ambasciate nel quartiere governativo a Berlino.