E’ la nostalgia a fare da protagonista nell’agonia del Pdl. Se Silvio Berlusconi, con l’ufficio di presidenza di venerdì, ha spianato la strada al ritorno di Forza Italia, da destra arriva un appello a riesumare Alleanza Nazionale, l’altro partito confluito nel Popolo della Libertà. A chiedere la rinascita di An è l’assemblea dei quadri dirigenti de La Destra, Futuro e Libertà, Fiamma Tricolore, Io Sud. La nuova formazione metterebbe così insieme i vecchi big del partito, Gianfranco Fini e Francesco Storace, con il movimento di estrema destra di Fiamma Tricolore.
In una nota congiunta, i leader dei partiti prendono atto “del fallimento del progetto Pdl, testimoniato dalla decisione di sospensione di tutte le attività del partito decisa dall’ufficio di presidenza del movimento del presidente Berlusconi e dal conseguente ritorno alla sigla di Forza Italia”. Da qui, la rivendicazione del “diritto a restituire sulla scheda elettorale agli italiani il simbolo di An, rappresentativo nella sua configurazione del messaggio di una destra moderna e di governo nella continuità ideale col pensiero dei padri”. Per la rinascita del partito erede del Msi sono già pronti luogo e data. “La nuova Alleanza nazionale – si legge nel comunicato – rivolgerà il 9 novembre un appello a quanti si sono ritrovati nella lunga storia della destra italiana, per riprendere un cammino comune di valori. La destra italiana deve essere orgogliosa di sé e proporsi senza temere contaminazioni con altre culture, ma fiera della propria identità. Prepararsi, dunque, sia alla competizione europea con una mobilitazione i cui dettagli organizzativi saranno resi noti alla manifestazione di Roma, sia per un eventuale sbocco elettorale della situazione politica in atto, per ridare all’Italia di destra una speranza di ritrovarsi unita e vincente”.
I leader dei partiti rilanciano una piattaforma programmatica su cui costruire il nuovo progetto. “Oggi, ancor più che a Fiuggi – prosegue la nota -, serve una destra pulita, che punti a rappresentare il partito della Nazione offesa nella sua sovranità, indignata per l’assenza di iniziative concrete per il lavoro, impotente di fronte al vento impetuoso dell’immigrazione clandestina che sancisce il fallimento delle politiche di cooperazione europea ed internazionale, preoccupata per la crescente affermazione del relativismo che mina la tradizione culturale e cristiana del Paese. L’Italia di oggi è strozzata dalle politiche monetarie volute dalla Banca Centrale Europea”.