Le dieci band che hanno passato le selezioni e che si contenderanno il primo premio – che consiste nella possibilità di incidere il proprio singolo, interamente prodotto dagli organizzatori del festival in collaborazione con una major discografica, e la possibilità di esibirsi su uno dei palchi principali dell’ edizione 2014 del Rock in Roma – sono nell’ordine:
Damash – Band lucana che si è formata a Potenza nel 2008 “con l’intento di creare un’esperienza musicale rock fondendo le diverse esperienze, ascolti e idee dei quattro componenti”, il loro sound è rabbioso, mentre le influenze sono rintracciabili nei primi Alice in Chains. A oggi hanno all’attivo oltre 100 concerti su tutto il territorio nazionale e una gran voglia di mettersi in gioco.
KuTso – Si chiamano Kutso, ma si pronuncia all’inglese… “cazzo”. Del resto, il linguaggio svolge un ruolo determinante nell’economia della band. Godono di una certa popolarità nel circuito musicale alternativo dopo essersi aggiudicati l’edizione 2011 di Martelive. Propongono un genere Pop Rock, il sound è un cocktail funk, rock ed entertainment. Insomma, “un miscuglio – parole loro – tra Michael Jackson, Totò, i Beatles, Giorgio Gaber, i Nirvana e Lucio Battisti. Addirittura Nietzsche e Pasolini”.
Le Metamorfosi – Band nata nel 2005 “per dare suoni e voce al mondo di un gruppo di amici le cui parole, la loro musica, scalciava per essere ascoltata” di loro dicono: “Siamo il manifesto analogico/elettronico/rock di idee contrapposte a una società che non sentiamo nostra. Poesia, sogni, reverbero, sesso, amarezza, fusioni, chitarre, contagi, suoni, rumori, disagio, kaos, dissonanze, voglia, tempo, pausa! Guardiamo intorno e scoviamo risvegli, perdizione, schizzi di follia, noia, felicità e musica sia”.
The Blennies – Sono un “gruppo nato una sera d’estate, di quelle sere spensierate passate davanti un falò, una birra e una chitarra, di quelle sere in cui ci si trova senza conoscersi e si scopre di vivere la stessa passione verso la musica”. In poco più di un anno e mezzo di concerti hanno vinto la finale nazionale dell’Emergenza Festival all’Alcatraz di Milano e hanno calcato i palchi romani di Piper Club, Circolo degli Artisti, Stazione Birra, Alpheus, Blackout, Locanda Atlantide, Rock Incontro, Contestaccio, Sinister Noise, Zoobar. Nell’agosto 2012 hanno partecipato alla finale mondiale dell’Emergenza Festival al Taubertal Festival a Rothenburg ob der Tauber in Germania.
Lykaion – Band nata agli inizi del 2000, anni nei quali la band capitolina incide una buona demo e un primo disco autoprodotto, è dedita a sonorità che variano dall’heavy metal al trash e all’hard rock in una miscellanea di atmosfere melanconiche, trasgressive. Sono considerati “fieri araldi di un suono molto personale e detentori del potenziale di fare molto negli anni a venire”.
March Division – E’ una rock band nata nell’autunno 2010, con sede spirituale nel centro-nord del Regno Unito. Dopo aver coronato il sogno di suonare a Liverpool al Cavern Club e inciso vari dischi autoprodotti, il suono della band resta fedele alla tradizione Brit Rock con contaminazioni di influenze psichedeliche, elettroniche e folk.
Pagliaccio – Band piemontese già attiva da alcuni anni, è dedita a un tipo di pop che sempre più si rispecchia in quella della vecchia scuola romana, in particolare negli ultimi degni rappresentanti, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzé. Ciò però non toglie che nel loro sound vi si riscontrino influenze che vanno dal funky allo ska, attraversando le diverse fasi del pop-rock, il tutto con molta cura per i dettagli. Il loro album d’esordio EroIronico è stato pubblicato nel 2012.
Piano A – Nascono dall’incontro artistico fra due giovani autori e compositori romani, Flavio Galassi (voce e chitarre) e Leonardo Di Pietrantonio (voce e piano), un sodalizio artistico che cementa un’amicizia di vecchia data. L’incontro artistico con altri musicisti permette al progetto di trasformarsi in una vera e propria band. La scelta di un “piano A” come obiettivo da perseguire nella propria vita, derivazione inconfondibile della propria passione. Convinti che la musica “non debba essere una consolante via d’uscita dalla vita di tutti i giorni, ma una meravigliosa via d’entrata”.
Scotch Ale – Band veneta che propone un pop & roll di sicuro impatto, nella loro biografia scrivono “Quello che non ti aspetti è come un ritornello all’apparenza prevedibile si trasforma in un inatteso decollo verso ritmi vertiginosi”. Magari, senza aspettarselo, possono essere loro i vincitori questa sera. “Dietro la maschera di forte appeal, però, si cela quel retrogusto profondo e amaro delle cose che accrescono di valore nel tempo, un punto di vista che il pop-rock moderno ha, da qualche tempo, dimenticato. Scotch Ale: e non sai cosa bevi”.
The Anthony’s Vinyls – Band della provincia romana dal sound anglosassone e genere indie, nata nel 2010, “inizialmente volevano suonare cover inglesi ma poi l’estro del gruppo ha avuto la meglio”. Dalla nascita delle loro canzoni deriva l’estrema originalità di questi ragazzi: dando più importanza alla musica che ai testi, mettono insieme le note poi il cantante “le accompagna con uno slang assonante alla lingua inglese ma con parole inventate di sana pianta”. Ma, ci tiene a precisare il chitarrista: “Questo non vuol dire che i testi si distaccano dalle cose che viviamo perché sono basati sulle nostre esperienze personali”. Tanti auguri!
Ulteriori dettagli sulla fanpage del Rock in Roma e sui siti www.rockinroma.com – www.the-base.it – www.orionliveclub.com