La comandante lascia ufficialmente per "motivi personali". Ma ha pesato l'inchiesta per peculato. Prima di lei avevano dovuto fare un passo indietro Emma Monguidi, Giovanni Maria Jacobazzi (che fu pure arrestato) e Alessandro Cimino, rimosso dopo aver vinto un concorso e ora in causa con il Comune
Parma dice addio a un altro comandante della polizia municipale. La maledizione che dal caso Bonsu non dà pace al corpo dei vigili urbani della città ducale non ha risparmiato nemmeno i Cinque Stelle. E così, dopo l’avvicendamento di quattro guide diverse in soli cinque anni, anche l’incarico dell’ultima arrivata Patrizia Verrusio, al lavoro da marzo, è giunto al capolinea. A poco più di sei mesi dalla sua entrata in servizio, la comandante ha annunciato le dimissioni. La conferma è arrivata nella serata di venerdì con una nota del Comune.
Secondo la versione ufficiale la decisione di fare un passo indietro si basa su “motivi personali”, ma modalità e motivazioni saranno rese note in una conferenza stampa che si terrà lunedì prossimo in municipio alla presenza della stessa Verrusio, del sindaco Federico Pizzarotti e dell’ assessore alla Sicurezza Cristiano Casa. Proprio alcuni giorni fa la Guardia di Finanza aveva fatto visita negli uffici del Comune per acquisire nuovi atti relativi alla comandante, che è indagata per peculato da quest’estate a causa del presunto utilizzo di un’auto di servizio che l’accompagnava quotidianamente dalla stazione di Parma, dove arrivava da Modena, fino al comando dei vigili per recarsi al lavoro.
Il caso era stato denunciato dal Partito Comunista dei Lavoratori, che aveva documentato la vicenda con tanto di foto, immortalando la donna salire ogni mattina a bordo di un’auto civetta accompagnata da un autista. La notizia aveva portato ad un esposto in Procura da parte del Movimento Nuovi Consumatori, da cui era partita un’inchiesta coordinata dal pm Paola Dal Monte sul conto della comandante. Il sindaco e l’assessore avevano sempre fatto quadrato intorno alla Verrusio, difendendo la regolarità della sua posizione, ma intanto l’indagine è continuata, come confermato dall’ultima visita delle Fiamme gialle in municipio.
Come se non bastasse, in questi mesi di servizio la Verrusio è stata al centro di altre polemiche, dai contrasti con i sindacati e con gli agenti, che ne denunciavano i modi troppo autoritari, fino alla vicenda degli autovelox sulla tangenziale sud, che vede in corso un’aspra battaglia a suon di ricorsi portata avanti dal Movimento Nuovi Consumatori.
Con la Verrusio la squadra del sindaco Pizzarotti perde un altro pezzo dopo il primo addio dell’assessore al Bilancio Gino Capelli a inizio luglio. Era stato proprio il primo cittadino Cinque stelle insieme al suo delegato alla Sicurezza ad affidare lo scorso marzo l’incarico alla Verrusio, dopo non avere rinnovato la fiducia all’ex comandante Alessandro Cimino, che aveva vinto regolare concorso pubblico per quel ruolo e che ora è in causa con l’amministrazione per chiedere il reintegro. Prima di lui era stata la volta del comandante Giovanni Maria Jacobazzi, finito in manette nell’inchiesta Green Money 2, e prima ancora di Emma Monguidi, che terminò il suo mandato dopo il caso Bonsu. Le nuove dimissioni della comandante sono un altro duro colpo per il corpo di polizia municipale, che da anni non ha una continuità nella guida e che ora si ritrova nuovamente al punto di partenza.