Per il nuovo inceneritore di Torino siamo al settimo incidente, alcuni dei quali hanno provocato il blocco, in circa un anno di attività. Quasi un migliaio di cittadini sono scesi in piazza per protestare come il termovalorizzatore. “Si tratta di un’opera” spiega uno dei promotori della manifestazione “che il Comune ha pagato circa mezzo miliardo di euro e che ha rivenduto, solo al 80%, a Iren per 120 milioni” un vero affare per il privato. “I soldi incassati” continua Chiara Appendino, consigliere comunale M5s “sono stati utilizzati dal sindaco per rispettare il patto di stabilità l’anno passato”. Ora l’inceneritore, aperto in fretta per poter usufruire dei finanziamenti statali, è in mano al privato che vuole ottenerne dei benefici bruciando rifiuti. “La capacità dell’inceneritore è di oltre il 50% dei rifiuti prodotti a Torino” spiega Piero Cavallari uno dei portavoce della protesta “quindi il Comune deve scegliere se far fruttare l’investimento dei privati o aumentare la raccolta differenziata” di Cosimo Caridi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione