Nonostante l’avviso di garanzia, Sergio Chiamparino continuerà a fare il banchiere. Il consiglio generale della Compagnia di San Paolo ha respinto all’unanimità le dimissioni dell’ex sindaco di Torino in quota Pd dalla presidenza della fondazione bancaria che è il primo azionista di Intesa San Paolo. I consiglieri, in particolare, hanno espresso “apprezzamento per il gesto del suo presidente e per la sensibilità istituzionale dimostrata, confermandogli pienamente fiducia e stima”.
Chiamparino, che non ha partecipato ai lavori dell’organo direttivo dell’ente, aveva messo a disposizione il proprio mandato giovedì 24 ottobre, con una lettera al consiglio generale nella quale annunciava di aver ricevuto dalla procura di Torino un avviso di garanzia, per il reato di abuso d’ufficio risalente all’epoca del suo mandato alla guida del capoluogo piemontese. Martedì 29 l’esponente Pd sarà sentito dai magistrati che indagano sulla vicenda e sarà assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Fulvio Gianaria.
I fatti contestati risalgono al 2009 e riguardano una delibera sulle concessioni per i locali dei Murazzi del Po. Nella sua lettera, l’ex sindaco si era rivolto così al Consiglio della Compagnia: “Sono assolutamente sereno e pronto a collaborare con la magistratura, convinto come sono di aver sempre cercato di perseguire l’interesse generale della Città, quindi anche a proposito delle concessioni di locali sui Murazzi del Po, oggetto dell’indagine. Rendendomi tuttavia conto dei possibili danni reputazionali che questa vicenda potrebbe arrecare alla Fondazione, che ho l’onore di presiedere, e per tenerla al riparo da questioni ad essa totalmente estranee, rimetterò il mio mandato al Consiglio Generale, già convocato per lunedi prossimo”.
La decisione della fondazione bancaria ha suscitato commenti soddisfatti dal successore di Chiamparino, il compagno di partito e attuale sindaco di Torino, Piero Fassino che ha manifestato “condivisione e soddisfazione” per la decisione del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo di rinnovare la fiducia al presidente .