E' terminato lo scrutinio per il rinnovo dei consigli delle due Province autonome. A Trento trionfa Ugo Rossi (centrosinistra) con il 58%, ma crolla l'affluenza, calata del 10% in cinque anni. Rispetto alle politiche di febbraio, il M5S passa dal 20% al 6%, il centrodestra dal 15 al 4 per cento. A Bolzano, domina la Südtiroler Volkspartei di Arno Kompatscher, con il 45,7% delle preferenze
Chiuso lo spoglio delle schede in Alto Adige e in Trentino, dove si è votato per rinnovare i Consigli provinciali. Dai risultati delle urne, emerge una netta affermazione del centrosinistra. A Trento vince la coalizione guidata da Ugo Rossi con il 58,13%, a Bolzano si conferma primo partito la Svp con il 45,7% dei voti, che non è riuscita a ottenere la maggioranza assoluta: il leader Arno Kompatscher si avvia a diventare presidente della Provincia. Si sgretola invece il centrodestra, che per la prima volta si presenta non con il simbolo del Pdl, ma con quelli di Forza Trentino, che raccoglie solo il 4%, e Forza Alto Adige, che insieme alla Lega Nord ha ottenuto solo il 2,5% dei voti. Non va meglio per i Cinque Stelle, che a Trento crollano rispetto alle politiche di febbraio. Accomunate dal giorno di votazione, i destini delle Province autonome torneranno a separarsi nettamente, come sempre, con i risultati. I componenti di ciascuno dei Consigli provinciali andranno a formare insieme il Consiglio regionale. Ma è noto come la Regione sia ormai da tempo un ente con competenze residuali e oggetto, proprio per questo, anche di dibattito a livello locale.
Il nuovo presidente della Provincia di Trento sarà Ugo Rossi, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra uscente, che ha ottenuto il 58,12%: tra i partiti che lo supportano, il Pd e il Partito autonomista trentino tirolese (Patt). Rossi succede a Lorenzo Dellai, che ha guidato la Provincia autonoma per 14 anni, e ad Alberto Pacher, facente funzione negli ultimi dieci mesi. Staccato di molto Diego Mosna, candidato di una coalizione di liste civiche, che si è fermato a quota 19,28 per cento. Seguono i candidati di Lega Nord, Maurizio Fugatti (6,59%), e Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi (5,72%): il M5S registra un notevole calo rispetto alle politiche di febbraio, quando aveva ottenuto il 20,8% delle preferenze per la Camera. In difficoltà anche i berlusconiani: Forza Trentino totalizza il 4,27%, mentre il Pdl, otto mesi fa, si era attestato a quota 15 per cento. Alle urne si è recato il 62,81% di votanti, il 10,32% in meno delle precedenti provinciali del 2008.
Del tutto diversa la situazione in Alto Adige. Il risultato di oggi è infatti solo quello delle liste e quindi dei consiglieri, perché la differente legge elettorale prevede l’elezione del presidente da parte dei consiglieri eletti. Scontato però il pieno consenso ad Arno Kompatscher, il ‘rottamatore’ della Svp: il partito ha conquistato il 45,7% delle preferenze. La Südtiroler Volkspartei gode di un consistente vantaggio sui Freiheitlichen, il partito di destra, che si ferma a quota 17,9 per cento. A seguire, Verdi (8,7%), Süd-Tiroler Freiheit (7,2%) e Partito democratico (6,7%). Deludenti risultati di Forza Alto Adige – Lega Nord e Movimento 5 Stelle, entrambi fermi a quota 2,5 per cento. Nel 2008, il Pdl aveva conquistato l’8,3% dei voti e il Carroccio il 3,1%, mentre il M5S non si era presentato. L’affluenza registrata ieri è stata del 77,7%, il 2,4% in meno delle provinciali di cinque anni fa.
Il risultato delle urne è accolto con favore dal vincitore di Trento, Ugo Rossi. “Chi vuole governare questa Provincia è giusto che debba contare su di una percentuale superiore al 50%”, ha dichiarato il candidato del centrosinistra. “A proposito della coalizione, chiederò un’assunzione di responsabilità a chi farà parte della nuova giunta, per mettere davanti a tutto l’interesse dei nostri figli per uscire da questa crisi”. Ma a commentare il voto delle Province autonome sono anche i protagonisti della politica nazionale. “A Trento e a Bolzano i risultati elettorali hanno un segno positivo, che conferma il buon governo fino ad ora realizzato dalle amministrazioni”, ha spiegato il segretario del Pd Guglielmo Epifani. “Quel che colpisce è l’evidente calo della destra e il risultato molto relativo del Movimento 5 Stelle”. Con questa analisi non concorda il leader M5S Beppe Grillo: “Siamo entrati in Alto Adige dove mi hanno salutato come Grillo ma detto con la K. Abbiamo messo dentro uno che è una meraviglia, è stato il più grande successo da quando esistiamo, un successo stratosferico”.