Stroud Green Road, civico 168: l’insegna dice “Italian Farmers” e garantisce la qualità del made in Italy certificata dalla rete Campagna Amica di Coldiretti. Siamo a Londra, a poche centinaia di metri dalla stazione della metropolitana di Finsbury Park e a due passi dall’Emirates Stadium, la casa dell’Arsenal: la posizione della prima Bottega Italiana d’Oltremanica non è stata scelta a caso. In questo quartiere vivono infatti molti nostri connazionali che gradiranno non poco la presenza di prodotti genuini cento per cento italiani e a filiera corta, nel punto vendita inaugurato sabato 26 ottobre.
La Gran Bretagna vanta il triste primato di presenze del falso made in Italy, dagli spaghetti alla bolognese al parmesan fino ai kit per il vino italiano fai da te. “Italian Farmers” sarà un’oasi del mangiar sano nel cuore della città, con la possibilità non solo di acquistare le prelibatezze della penisola ma anche di degustarle in uno spazio dedicato. Il punto vendita londinese fa parte delle Botteghe Italiane della Fondazione Campagna Amica (che dal 2008 sostiene l’agricoltura italiana negli ambiti della vendita diretta, del turismo e dell’ecosostenibilità), dove è possibile acquistare prodotti degli agricoltori italiani di Campagna Amica e quelli a marchio FAI – Firmato Agricoltori Italiani, fatti solo con materie prime agricole, controllate e garantite da un Ente Terzo di Certificazione.
Coldiretti fa sapere che le esportazioni del made in Italy nel settore alimentare sono aumentate del 7% nei primi sette mesi dell’anno; cresce però anche la presenza sul mercato di prodotti taroccati, che tentano di imitare gli originali con conseguenti gravi danni per la nostra economia. La Bottega Italiana ha lo scopo di attrarre fra i propri clienti non solo gli italiani che vivono nella capitale britannica ma anche e soprattutto i consumatori inglesi, grazie al buon cibo che arriverà fresco ogni giorno, mantenendo tutte le sue proprietà nutritive. E non è tutto: il negozio è attrezzato anche per rifornire i ristoranti e gli alberghi della zona. “Per me non è solamente questione di fare business a Londra – ha commentato il gestore Massimo Santoro – ma di condividere una filosofia, un progetto: quello di portare il meglio del made in Italy nel mondo, con orgoglio”.