La fiducia di Unicredit verso il grande progetto industriale targato Unipol-FonSai e caldeggiato dalla controllata Mediobanca non sembra altissima. Tanto che non appena le tormentate nozze sono state suggellate dal via libera degli azionisti di risparmio di Milano Assicurazioni arrivato lunedì 28, la banca milanese con un passato di grande sponsor dei Ligresti ha dato il via alla cessione di 61.289.503 azioni ordinarie di Fondiaria Sai, che corrispondono al 6,7% del capitale della società e all’intera partecipazione detenuta dall’istituto nella compagnia. La vendita indirizzata a investitori istituzionali italiani ed esteri e le condizioni definitive sono state determinate attraverso una procedura di accelerated bookbuilding che si e’ chiusa nel giro di poche ore. Il prezzo incassato dalla banca, prevalentemente da investitori stranieri, e’ stato di 1,735 euro per azione (1,8 euro la chiusura di Borsa di lunedì) per un totale lordo di 106,3 milioni.
Unicredit aveva acquistato il 6,7%di FonSai nel 2011, in occasione di un altro discusso salvataggio della compagniai. La quota, sottoscritta nell’ambito di un aumento di capitale da 460 milioni, era costata circa 170 milioni perché Piazza Cordusio aveva pagato a carissimo prezzo i diritti di opzione della holding Premafin, dando così modo alla finanziaria dei Ligresti di seguire almeno in parte la ricapitalizzazione, mantenendo il 35% di FonSai e restando ancora in sella al gruppo assicurativo.
L’operazione aveva beneficiato anche allora dell’esenzione dall’Opa per salvataggio da parte della Consob, negata qualche mese prima ai francesi di Groupama. Tra le due operazioni era infatti arrivata dall’Isvap (la vigilanza delle assicurazioni, oggi Ivass), allora guidata da Giancarlo Giannini (attualmente indagato a Milano e a Torino proprio per il suo ruolo nelle vicende del gruppo assicurativo) la richiesta di ripristinare il margine di solvibilità di FonSai, dando così modo alla commissione guidata da Giuseppe Vegas di concedere l’esenzione ex articolo 49 regolamento emittenti. Per non diluire la quota Unicredit aveva investito altri 75 milioni di euro, sottoscrivendo l’aumento di capitale di FonSai del 2012, lanciato nell’ambito del piano di salvataggio di Unipol. Attualmente il 6,7% di FonSai, costato a Piazza Cordusio attorno ai 240-250 milioni, vale in Borsa circa 111 milioni. Grazie alle ultime svalutazioni della partecipazione, in ogni caso, la banca a fine trimestre potrà segnare a bilancio un profitto contabile.
Nel frattempo dal gruppo delle Coop arrivano nuove prese di distanza rispetto alle criticità dell’operazione di fusione portate a galla con tanto di documenti nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano. In dettaglio Unipol non ritiene di essere stata aiutata dalle autorità di vigilanza, e in particolare dalla Consob, nell’acquisizione di FonSai. “Abbiamo riscontrato un supplemento di rigore” ha detto l’ad Carlo Cimbri, commentando a margine dell’assemblea di risparmio di Milano Assicurazioni il rapporto con le autorità di controllo durante tutta l’operazione.
“Ritengo che tutte le autorità di vigilanza, dall’Antitrust all’Ivass alla Consob, abbiano profuso nell’analisi di questa operazione il massimo livello di rigore possibile. Non so se conoscete altre operazioni che hanno avuto questo livello di analisi, approfondimento, verifiche per un così lungo periodo di tempo”, ha aggiunto. E ancora: “Noi eravamo sereni anche prima, questo non fa che rafforzare la serietà di tutta questa operazione”. In merito alle indagini in corso da parte delle Procure, poi, secondo Cimbri “ci sono autorità competenti di volta in volta a valutare quello che emerge, non è nostro compito”. Ma temete che possano emergere nuove grane? “Ne abbiamo viste talmente tante … – ha risposto Cimbri -. Noi siamo certi di aver fatto le cose assolutamente a regola d’arte”.
Quanto all’operazione, entro ”i primi giorni dell’anno prossimo” le azioni UnipolSai (ordinarie, risparmio A e risparmio B) saranno quotate a Piazza Affari, al posto delle azioni di FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. La nuova compagnia, quindi, nascerà “giuridicamente quando l’atto di fusione verrà iscritto nel registro delle imprese. Noi stiamo lavorando per far sì che avvenga prima della fine di quest’anno, così che la decorrenza degli effetti avvenga dal primo gennaio 2013. Se per qualsiasi ragione la registrazione dovesse avvenire nei primi giorni del 2014, allora l’efficacia giuridica scatterebbe dal primo gennaio 2014”. La data esatta dell’esordio in Borsa, ha spiegato Roberto Giay, responsabile dell’area legale, societaria e partecipazioni di Unipol, avverrà “il giorno successivo all’efficacia giuridica della fusione”, per cui fa testo l’iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese.
Lobby
Unipol-FonSai, fatte le nozze Unicredit vende tutta la sua quota
La banca milanese prima azionista di Mediobanca non supporta il progetto industriale del gruppo delle Coop e dopo l'ultimo sì alla fusione esce di scena incassando 106,3 milioni
La fiducia di Unicredit verso il grande progetto industriale targato Unipol-FonSai e caldeggiato dalla controllata Mediobanca non sembra altissima. Tanto che non appena le tormentate nozze sono state suggellate dal via libera degli azionisti di risparmio di Milano Assicurazioni arrivato lunedì 28, la banca milanese con un passato di grande sponsor dei Ligresti ha dato il via alla cessione di 61.289.503 azioni ordinarie di Fondiaria Sai, che corrispondono al 6,7% del capitale della società e all’intera partecipazione detenuta dall’istituto nella compagnia. La vendita indirizzata a investitori istituzionali italiani ed esteri e le condizioni definitive sono state determinate attraverso una procedura di accelerated bookbuilding che si e’ chiusa nel giro di poche ore. Il prezzo incassato dalla banca, prevalentemente da investitori stranieri, e’ stato di 1,735 euro per azione (1,8 euro la chiusura di Borsa di lunedì) per un totale lordo di 106,3 milioni.
Unicredit aveva acquistato il 6,7%di FonSai nel 2011, in occasione di un altro discusso salvataggio della compagniai. La quota, sottoscritta nell’ambito di un aumento di capitale da 460 milioni, era costata circa 170 milioni perché Piazza Cordusio aveva pagato a carissimo prezzo i diritti di opzione della holding Premafin, dando così modo alla finanziaria dei Ligresti di seguire almeno in parte la ricapitalizzazione, mantenendo il 35% di FonSai e restando ancora in sella al gruppo assicurativo.
L’operazione aveva beneficiato anche allora dell’esenzione dall’Opa per salvataggio da parte della Consob, negata qualche mese prima ai francesi di Groupama. Tra le due operazioni era infatti arrivata dall’Isvap (la vigilanza delle assicurazioni, oggi Ivass), allora guidata da Giancarlo Giannini (attualmente indagato a Milano e a Torino proprio per il suo ruolo nelle vicende del gruppo assicurativo) la richiesta di ripristinare il margine di solvibilità di FonSai, dando così modo alla commissione guidata da Giuseppe Vegas di concedere l’esenzione ex articolo 49 regolamento emittenti. Per non diluire la quota Unicredit aveva investito altri 75 milioni di euro, sottoscrivendo l’aumento di capitale di FonSai del 2012, lanciato nell’ambito del piano di salvataggio di Unipol. Attualmente il 6,7% di FonSai, costato a Piazza Cordusio attorno ai 240-250 milioni, vale in Borsa circa 111 milioni. Grazie alle ultime svalutazioni della partecipazione, in ogni caso, la banca a fine trimestre potrà segnare a bilancio un profitto contabile.
Nel frattempo dal gruppo delle Coop arrivano nuove prese di distanza rispetto alle criticità dell’operazione di fusione portate a galla con tanto di documenti nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano. In dettaglio Unipol non ritiene di essere stata aiutata dalle autorità di vigilanza, e in particolare dalla Consob, nell’acquisizione di FonSai. “Abbiamo riscontrato un supplemento di rigore” ha detto l’ad Carlo Cimbri, commentando a margine dell’assemblea di risparmio di Milano Assicurazioni il rapporto con le autorità di controllo durante tutta l’operazione.
“Ritengo che tutte le autorità di vigilanza, dall’Antitrust all’Ivass alla Consob, abbiano profuso nell’analisi di questa operazione il massimo livello di rigore possibile. Non so se conoscete altre operazioni che hanno avuto questo livello di analisi, approfondimento, verifiche per un così lungo periodo di tempo”, ha aggiunto. E ancora: “Noi eravamo sereni anche prima, questo non fa che rafforzare la serietà di tutta questa operazione”. In merito alle indagini in corso da parte delle Procure, poi, secondo Cimbri “ci sono autorità competenti di volta in volta a valutare quello che emerge, non è nostro compito”. Ma temete che possano emergere nuove grane? “Ne abbiamo viste talmente tante … – ha risposto Cimbri -. Noi siamo certi di aver fatto le cose assolutamente a regola d’arte”.
Quanto all’operazione, entro ”i primi giorni dell’anno prossimo” le azioni UnipolSai (ordinarie, risparmio A e risparmio B) saranno quotate a Piazza Affari, al posto delle azioni di FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. La nuova compagnia, quindi, nascerà “giuridicamente quando l’atto di fusione verrà iscritto nel registro delle imprese. Noi stiamo lavorando per far sì che avvenga prima della fine di quest’anno, così che la decorrenza degli effetti avvenga dal primo gennaio 2013. Se per qualsiasi ragione la registrazione dovesse avvenire nei primi giorni del 2014, allora l’efficacia giuridica scatterebbe dal primo gennaio 2014”. La data esatta dell’esordio in Borsa, ha spiegato Roberto Giay, responsabile dell’area legale, societaria e partecipazioni di Unipol, avverrà “il giorno successivo all’efficacia giuridica della fusione”, per cui fa testo l’iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese.
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Ecco perché il Piano di ripresa ancora non è decollato: il catalogo dei ritardi. Mancano 15 mesi al traguardo ma solo un quarto dei progetti avviati è completato
Cronaca
Papa Francesco: “Sto affrontando un periodo di prova”. Bambini in preghiera sul piazzale del Gemelli
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".