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Ue, “Italia tra i Paesi peggiori per efficienza Pa. I limiti? Giustizia lenta e burocrazia”

Da un convegno organizzato a Bruxelles emerge che la performance della pubblica amministrazione italiana è "molto scarsa": siamo al 23° posto tra i 28 Paesi dell'Unione europea. I ritardi, secondo gli industriali, costano il 2% del Pil. Male anche sul fronte giudiziario: ci vogliono 1210 giorni per arrivare al terzo grado nelle cause civili

Aprire un’impresa in tre giorni: un traguardo che per l’Italia rimane ancora molto lontano. Eppure è proprio questa una delle linee guida del convegno “La via per la crescita: una pubblica amministrazione amica delle imprese” che si è svolto oggi a Bruxelles. Secondo le stime della Commissione europea e di Confindustria nel Belpaese le imprese devono affrontare 52 adempimenti fiscali, con un impegno ulteriore calcolabile in 270 ore di lavoro, il 40% in più della media europea.

Così l’Italia si piazza al 23esimo posto tra i 28 Paesi europei per quanto riguarda l’efficacia della pubblica amministrazione. Quanto alla giustizia, sono necessari 1210 giorni per arrivare a terzo grado di giudizio nelle cause civili, il 140% in più della media Ue. Ritardi e sovraccarichi che, secondo gli industriali, hanno un costo corrispondente al 2% del Pil.

Secondo una valutazione della Commissione europea  la performance della pubblica amministrazione italiana nel 2012 può essere definita come “molto scarsa“. L’efficacia complessiva della Pa nell’Unione europea ha subito un “lieve calo” nel 2012 rispetto all’anno precedente. In particolare 13 Stati membri hanno mantenuto o migliorato la loro posizione rispetto al 2011, mentre altri 15 Stati hanno perso posizioni nella graduatoria. E quattro Stati membri, Italia, Grecia, Bulgaria e Romania, hanno registrato prestazioni “molto scarse”.

Secondo quanto emerso nel corso del convegno, l’Italia dovrebbe intervenire sull’eccessiva burocrazia e sui costi troppo elevati per le imprese. “La Commissione – ha affermato nella conferenza stampa finale il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani – è molto impegnata nel diminuire il peso della burocrazia. Ora chiediamo anche agli Stati membri di impegnarsi con forza per diminuire questo ostacolo alla competitività“.