Piercamillo Davigo e Peter Gomez ospiti dei ragazzi della web tv Cortocircuito, hanno discusso a Reggio Emilia di Tangentopoli e della corruzione ai giorni nostri. “Mani pulite ha permesso di evidenziare che il fenomeno riguardava migliaia di persone in tutta Italia con somme ingenti”, ha detto Davigo, uno dei componenti del pool di Mani pulite della procura della Repubblica di Milano e oggi giudice in corte di Cassazione. “Gli appalti funzionavano in modo del tutto diverso da come appariva: non c’era più mercato né concorrenza e, allo stesso tempo, non c’era più democrazia perché si compravano le tessere e si scalavano i partiti come si scala una società in Borsa”. Peter Gomez ha ricordato come Mani pulite si esaurì sia per la stanchezza dell’opinione pubblica, sia per l’intreccio tra stampa e grandi imprese: “Molti imprenditori, l’altra faccia di Tangentopoli insieme alla politica, non volevano che i processi si celebrassero. Il problema è che quegli stessi imprenditori avevano in mano i giornali”. Infine l’amara considerazione di Davigo: “Coloro che sono preposti alla repressione penale svolgono quello che in natura fanno i predatori: migliorano la specie predata. Abbiamo preso le zebre lente e sono rimaste quelle veloci” di David Marceddu
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