“Caro Matteo, sei un ottimo venditore. Ma cosa produci adesso?”. E’ l’appello che fa Antonio Di Pietro a Matteo Renzi durante il talk show di approfondimento “Funamboli”, condotto da Alessandro Milan ogni lunedì alle 21.10 su 7Gold. Il leader dell’Idv sfodera una metafora per suffragare la sua opinione sul sindaco di Firenze: “Mio padre era un grande lavoratore, ma non ci capiva niente nella vendita di un prodotto. Un anno decise di coltivare meloni, che di solito in un colpo diventano maturi e quindi bisogna programmarne la vendita. Il problema è che lui non aveva pensato di vendere questi meloni e quindi” – continua – “si ritrovò dalla sera alla mattina tutti questi meloni senza farci niente. Mi auguro, allora, che Matteo Renzi sia anche un venditore di fatti concreti e che faccia quel che dice. Auspico che ci riesca e, se ci riesce, farò il tifo per lui”. E sottolinea: “Rispetto al nulla che c’è dall’altra parte, tanto vale provare Renzi. Sulla sua proposta di legge elettorale sono d’accordo: doppio turno di collegio”. Di Pietro si pronuncia poi sul voto sulla decadenza di Berlusconi e ribadisce: “Il voto dev’essere palese, ma farlo proprio su Berlusconi mi pare una forzatura. C’è la legge Severino, secondo cui un condannato decade. Questa idea che tutto deve essere messo ai voti è un controsenso. La legge si applica e basta”. Viene affrontato anche il tema dell’amnistia e dell’indulto, a cui il politico si dichiara contrario. Inevitabile il riferimento alle case del leader dell’Idv e a Sergio De Gregorio. “L’ho portato in Parlamento quando non lo conoscevo” – afferma Di Pietro – “Berlusconi l’ha riportato quando lo conosceva. Se permette, è più grave la recidiva. Razzi e Scilipoti? E chi li ha ricandidati questi?”