“Questo è stalking. Con il Fatto Quotidiano non parlo”. Abbiamo provato a chiedere all’avvocato Gian Luca Calvi, amministratore delegato della Myrmex, se è vera l’accusa mossa da alcuni lavoratori: raccontano di aver rendicontato ore di lavoro mai effettuate, per un progetto di ricerca da 3 milioni di euro, finanziato da Miur e pagato il 7 agosto. Calvi non risponde e considera “stalking” una domanda che riguarda 3 milioni di euro di soldi pubblici. Questa mattina era all’ufficio provinciale del lavoro di Catania, per un incontro con i sindacati, che volevano conoscere le prospettive e il futuro di questo centro di ricerca di tossicologia, che Calvi ha acquistato da Pfizer, nel 2011, al costo di 1 euro. Da quel momento però, come hanno denunciato alcuni ricercatori al Fatto Quotidiano, nel laboratorio non si è mai lavorato, nonostante il 7 agosto il Miur abbia finanziato con 3 milioni di euro un progetto di ricerca mai partito. Gli stessi dipendenti hanno denunciato di aver firmato documenti in cui si attestavano false ore lavorative. Testimonianze a cui, nei giorni scorsi, ha fatto seguito una lettera dell’azienda ai dipendenti, con la quale, il direttore del centro, chiedeva di rettificare il rendiconto delle eventuali ore non lavorate. Dopo l’inchiesta del Fatto Quotidianoil Miur ha disposto un’ispezione nel centro catanese. Calvi, durante l’incontro di oggi a porte chiuse, ha parlato di un nuovo piano industriale con cui concorrere ad un bando della Regione Sicilia che scade in questi giorni. «Un progetto è credibile quando l’imprenditore mette i soldi di tasca sua, non quando continua a sperare in fondi pubblici», commenta la sindacalista della Cgil Margherita Patti di Salvo Catalano