Il caso più grave è contagioso e si trova in isolamento da tre settimane. “Casi pediatrici del genere non sono mai stati riscontrati, in Nord Italia, negli ultimi 30 anni”, fanno sapere i medici, che hanno deciso un trattamento a base di cinque medicinali. Gli esperti parlano di condizioni cliniche sotto controllo e si dicono fiduciosi nella terapia
E’ multiresistente ai farmaci il ceppo, proveniente dall’Europa dell’est, che ha colpito uno dei due bambini ricoverati a Milano per tubercolosi. “Casi pediatrici con ceppi del genere non sono mai stati riscontrati, in Nord Italia, negli ultimi 30 anni”, ha spiegato Susanna Esposito, direttore dell’unità pediatrica ad alta intensità di cura del Policlinico di Milano. “Abbiamo solo due casi simili in adulti risalenti a circa un anno e mezzo fa”. Le condizioni cliniche dei bambini sono sotto controllo, fanno sapere i medici, che però sono costretti a un particolare trattamento con cinque farmaci.
Sono compagni di classe, in una scuola media della zona nord est di Milano, i ragazzini ricoverati. Il caso più grave è quello del piccolo da cui è partito il focolaio, che “è contagioso e ha una forma di tbc multiresistente ai farmaci”, spiega la dottoressa Esposito. A seguire e coordinare i trattamenti è un team di esperti, riunitosi in Regione, e che coinvolge il centro di controllo sulla tubercolosi dell’ospedale Niguarda, il Centro Oms del San Raffaele, l’Asl di Milano e il Policlinico di Milano. “Siamo fiduciosi nella terapia dal punto di vista clinico – prosegue Esposito – ma siamo anche attenti dal punto di vista psicologico, visto che il paziente è ricoverato in ospedale da tre settimane e attualmente si trova in isolamento”. La durata minima di una terapia del genere è di due settimane, ma può arrivare a 6 mesi. Anche i suoi fratellini sono in questo momento sotto osservazione.
L’altro bambino, invece, ha una pleurite tubercolare, “quindi ha sviluppato la malattia ma non è contagioso, causata sempre dallo stesso microorganismo multiresistente. Per lui la terapia è un po’ meno forte”. E poi ci sono due casi che hanno una forma primaria ma asintomatica, quindi non sono considerati malati, e altri positivi ma che non hanno sviluppato la malattia. Tutti questi casi meno gravi saranno tenuti sotto stretto controllo medico, con un monitoraggio di 12-18 mesi. in totale, sono più di 500 i casi di tubercolosi in forma attiva diagnosticati, in età pediatrica, in Italia tra il 2010 e il 2012, e rilevati dal registro nazionale per la tbc in età pediatrica costituito dalla Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip).