Il candidato alla segreteria del Partito democratico in tour elettorale commenta l'inchiesta della Procura a carico dei nove capigruppo dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna: "Siamo quella parte della politica che si assume fino in fondo le proprie responsabilità"
“Noi siamo serenissimi, io ho stima profonda del gruppo dirigente del Pd di questa regione e della rappresentanza nelle istituzioni”. Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd oggi a Bologna, commenta l’inchiesta per peculato aperta dalla Procura a carico di tutti i 9 capigruppo dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, in merito alle spese dei gruppi. “E’ giustissimo che la magistratura, se ritiene che ci siano elementi per doverlo fare, conduca le sue indagini – prosegue Cuperlo – e verifichi se ci siano stati abusi o illeciti. Se questo dovesse essere verificato – conclude Cuperlo – noi, come sempre, siamo quella parte della politica che si assume fino in fondo le proprie responsabilita’”.
E nel corso del suo tour per il capoluogo dell’Emilia Romagna, commenta anche la politica nazionale. “La decisione di votare in maniera palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi è un elemento che garantirà la trasparenza dell’espressione dell’aula del Senato”. Così il candidato alla segreteria del Pd difende la scelta della giunta di optare a favore dello scrutinio pubblico. Sui contraccolpi che questo potrà portare al governo Letta, poi, l’avversario di Renzi non ha dubbi: “Una crisi di governo al buio non garantirebbe la soluzione dei problemi del Paese meglio di quanto non possa fare, pure con tutte le difficoltà del caso, l’attuale Governo, che sta cercando di affrontare le emergenze economiche”. E comunque, conclude, “il 2 ottobre la spallata al Governo non è riuscita perché il campo del centrodestra si è diviso, e oggi esiste una maggioranza indipendente dalle scelte della parte più radicale ed estremista della destra italiana”.