Lui è un ex assistente di un parlamentare che sarebbe interessato all’acquisto di un albergo a Roma per conto di una cordata di politici. Dietro l’acquisto dell’hotel si nasconderebbe l’interesse di un gruppo di potere per riciclare i proventi del grande affare dei Bingo. Questo è emerso da una inchiesta delle Iene, in onda lo scorso martedì. Ora il M5S ha deciso di presentare un esposto alla polizia del Senato, all’attenzione della Procura di Roma. I senatori Laura Bottici e Giovanni Endrizzi chiedono che si accertino i fatti emersi all’interno dal programma. “Stante la gravità – si legge – di quanto rappresentato nel corso del servizio, chiediamo che la competente magistratura proceda agli approfondimenti investigativi per accertare la veridicità di quanto raccontato dall’anonimo intervistato”.

La storia è ancora avvolta dal mistero e risulta non ancora identificato l’ex assistente parlamentare braccato dalle Iene. Qualche collaboratore in Senato, però, sembra lo abbia riconosciuto e spiega di averlo visto in compagnia di un senatore siciliano nel corso della passata legislatura. Restano ancora ignote le sue generalità. La storia ruota attorno al grande affare dei Bingo e agli interessi di una cordata di politici, ignota al momento, che attraverso una società sarebbe pronta ad investire circa 30 milioni di euro per l’acquisto di un albergo a Roma. L’hotel, facilmente individuabile, è l’Aleph, un 5 stelle di proprietà della Boscolo group. Diversi articoli indicavano l’immobile in vendita, la direttrice dell’Aleph a ilfattoquotidiano.it ha negato l’arrivo di cordate interessate all’acquisto, ma il giorno del servizio alle Iene aveva confermato che fosse un vendita. L’ufficio stampa della Boscolo non ha rilasciato dichiarazioni. 

L’inchiesta della Iena Filippo Roma e di Marco Occhipinti partiva dal racconto di un informatore che spiegava il sistema dalla nascita: “C’è un ragazzo, ex assistente di un ministro Italiano che, essendo andato in Spagna e avendo visionato questo gioco, ha ritenuto opportuno importarlo in Italia”. Lo ha fatto attraverso leggi ad hoc approvate da ministri compiacenti. Si sarebbero create cordate di politici con interessi nel settore, settore che suscita gli appetiti anche dei clan. Entra in gioco anche l’affare dell’albergo. Il tutto avviene attraverso un loro uomo: “Grazie ad un loro galoppino – racconta l’informatore – ex assistente di uno di essi, stanno acquistando per mezzo di società straniere alcuni alberghi di questa società, tra cui uno di questi è un albergo romano che pare sia stato venduto intorno ai 30 milioni di euro”. La Iena Roma si è appostato all’esterno dell’albergo individuando l’ex assistente: “Si sono ex assistente parlamentare – risponde irritato alle domande. L’albergo? Lavoro per una società”. Non si è ancora scoperto chi è l’assistente, ora arriva l’esposto del M5S. Intanto ilfattoquotidiano.it ha trovato in rete un annuncio, firmato da marisafab, datato 25 ottobre, che, nei fatti, anticipava l’inchiesta evidenziando: “Questa è una notizia bomba (…) prima che arrivino le Iene e so già che ci sono arrivate ecco un pezzo che può interessarvi”. Nell’annuncio che riportava una nota stampa, di fonte ignota, venivano evidenziati altri elementi come la sede della società a Vaduz, il ruolo di uno chef di fama internazionale al fianco dell’ex assistente parlamentare e la vicinanza a personaggi dello Ior. Un altro particolare inquietante in una vicenda ancora tutta da chiarire.

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