Marina Abramovich, la 67enne artista performer, utilizza il suo corpo come strumento di innalzamento del livello di consapevolezza. Acclamata e riconosciuta, ha tra i suoi maggiori sostenitori/trici giovanissime/i da tutto il mondo. Il suo lavoro contribuisce in modo determinante a liberare il corpo dalle immagini stereotipate che lo ingabbiano e gli impediscono di esprimersi.
Indra Krishnamurthy Nooyi è l’amministratrice delegata di Pepsi Co. Indiana laureata in fisica, diventa presidente Pepsi nel 2001. Secondo Business Week da quando la 58enne Nooyi è direttora finanziaria, gli introiti della società sono aumentati del 72%.
Questa è Arianna Huffington. Greca, trapiantata negli Usa, la 63enne imprenditrice all’età di 55 anni fonda un giornale online e con supremo e legittimo desiderio di affermazione, lo chiama “Huffington Post” che sarebbe poi il “giornale della signora Huffington”. Il suo magazine online diventa in breve il news aggregator più letto degli Stati Uniti, la signora si arricchisce e un paio di anni fa vende il marchio a caro prezzo anche al gruppo Espresso Repubblica.
Vandana Shiva è una 61enne attivista e ambientalista indiana. Nel 1993 ha ricevuto il cosiddetto Premio Nobel alternativo. Laureata in fisica, ambientalista militante, si batte per il rispetto della Terra; le sue azioni sono talmente incisive che negli anni ha messo in grave imbarazzo diverse multinazionali: «Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo alle leggi della biosfera La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l’economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità. e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: “La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di alcune persone”».
Alda Merini è una delle principali poete italiane. Personalità trasgressiva ed enormemente innovativa, Alda aveva un seguito di giovanissime e giovanisSIme ancora in età “avanzata”. Memorabile e di grande ispirazione l’uso che faceva del suo corpo 70enne segnato dagli anni. Considerata pazza, divenne poi una figura di riferimento per molte/i a cui stava stretta la definizione di “normale”.
La 67enne Janet Yellen è stata eletta da Barack Obama prima donna alla guida della Federal reserve bank. Un bell’esempio di abbattimento degli stereotipi: un presidente nero che elegge una donna normalmente definita “vecchia”.
Le donne in Italia che hanno 60 e più anni sono 9 milioni e rappresentano il 15%della popolazione. Rappresentano anche il welfare, come ci racconta l’ultimo rapporto Censis. La loro pensione viene utilizzata spesso per “dare una mano” ai figli disoccupati. Accudiscono nipoti e anziani spesso grandi invalidi, sopportando fatiche inaccettabili, come ricorda De Rita. Vero fulcro di questa società, le donne ultrasessantenni Italia sono un “target” dimenticato: rari i politici che abbiano dedicato parte dei loro programmi a queste donne che, ricordiamo, votano e che sono tante. In modo indiretto Silvio Berlusconi si è talvolta ricordato di menzionarle, mai di valorizzarle.
L’aspettativa di vita delle donne italiane è tra le più alte del mondo: abbiamo un potenziale inespresso e sottoutilizzato. Così come per le donne in generale, l’Italia non si può più permettere di non valorizzare un serbatoio di energia tuttora inespressa. Urge investire sulla cultura intesa in senso ampio, come ci stimolano a fare gli ultimi preoccupanti dati Ocse sullo stato della nostra educazione. Dove per cultura si intende soprattutto investire sull’abbattimento di stereotipi che albergano ugualmente nelle menti di analfabeti e di laureati e che paralizzano ogni cambiamento.
Vi invito a riflettere che possibilità avrebbe avuto qui in Italia un donna che come Arianna Huffington che si fosse proposta come ideatrice di un news aggregator, qui da noi tematica di esclusivo appannaggio dei “ggggiovani“. In una società in difficoltà come quella italiana, c’è posto per la creatività dei giovani, delle donne e degli adulti. Di certo non possiamo più permetterci idiote preclusioni.