Corteo di circa 500 fedeli dall’arco del Meloncello fino alla chiesa del cimitero della Certosa durante la sera della vigilia di Ognissanti. Monsignor Gabriele Cavina, provicario generale dell'Arcidiocesi: "Se non si sa perché vivere e non si sa morire non si troverà nemmeno la strada giusta"
C’erano almeno 500 persone alla processione e preghiera anti-Halloween durante la sera della vigilia di Ognissanti a Bologna. Un lungo serpentone di fedeli cattolici muniti di fiaccole che si è snodato per almeno un chilometro, a partire dalle 21, dall’arco del Meloncello fino alla chiesa del cimitero della Certosa, con gli ultimi 500 metri di passeggiata al buio in mezzo alle lapidi della parte monumentale del camposanto. In testa i Domenichini, la confraternita religiosa che segue ogni spostamento della Madonna di San Luca, e dietro sacerdoti e decine di fedeli provenienti da diverse parrocchie del circondario a recitare il rosario. In numero maggiore gli anziani, ma erano tante anche le coppie giovani. “Quest’anno siamo davvero parecchi, nel 2012 saremo stati neanche la metà”, spiega un fedele che si occupa d’immortalare la serata con le fotografie, “questa rinnovata spiritualità deriva dal fatto che in generale molte nuove generazioni non hanno più interesse per niente, sono deboli, non sono nemmeno mai andate una volta a piedi fin su sul santuario della Madonna di San Luca (tipico fioretto di un bolognese anche non credente, ndr). Questa processione è la risposta”.
Video di David Marceddu
E proprio sul crinale dove la religione si mescola con la tradizione, dove la processione sembra essere una normale marcia di preghiera a poche ore dalla ricorrenza dei defunti, arriva la stoccata alla festa di Halloween. “Non inganniamoci addolcendo il dramma della morte, rivestendolo di maschere da carnevale d’autunno”, spiega dal pulpito della Certosa, monsignor Gabriele Cavina, provicario generale dell’Arcidiocesi. “Non incrementiamo il mercato delle crisi di senso e di pensiero. Perché se non si sa perché vivere e non si sa morire non si troverà nemmeno la strada giusta o per vivere bene evitando il male, operando in modo giusto riconoscendo gli errori. La realtà per chi la sa gustare e vedere nella luce della fede è molto più bella di qualsiasi travestimento”.
Il rito pagano che “non ci appartiene”, che “non è una festa nostra” viene esorcizzato da molti fedeli appena usciti dalla funzione: “Sembra che dietro alla festa di Halloween ci siano rituali pagani che inneggiano al demonio”, spiega un signore di mezza età. “È probabile che ci sia anche dell’esoterismo all’interno di questa festa quindi è giusto compensare con queste preghiere e questa manifestazione cristiana”. “Siamo qui per fare da contraltare ad Halloween”, spiega una coppia di anziani. “Certo, se si parla di una festa per fare mascherare i bambini non avrei niente in contrario, ma noi adulti pensiamo ci sia ben altro dietro. Sappiamo che questa è una porta spazio-temporale in cui avvengono fenomeni forti che le forze del male usano”. “Non farei assolutamente travestire mio figlio per Halloween”, chiosa una giovane mamma di nemmeno quarant’anni. “Avrà motivo di trarre gioia da altre cose, non da queste sciocchezze. C’è una storia dietro ad Halloween, è una notte sacrilega, lo è in tanti paesi del mondo: assalti ai cimiteri, messe sataniche, riti sacrificali con animali o uomini. Poi che si sia costruita una strategia commerciale in tutto questo, è vero: oramai si specula su qualunque cosa”.