Due notti a 1.100 euro in hotel aVenezia per il capogruppo Pd all’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, Marco Monari. La voce del 5 giugno 2011 sarebbe stata messa a rimborso per una persona con i fondi del gruppo, ma lui nega. E’ tra le migliaia esaminate dalla Guardia di Finanza nell’inchiesta della Procura di Bologna, per peculato, sulle spese dei consiglieri regionali, in cui Monari è indagato come gli altri otto capigruppo.
Monari ha poi fatto sapere che “smentisce di aver trascorso due notti in hotel a Venezia al costo di 1.100 euro avendo poi successivamente chiesto il rimborso della cifra con i fondi del gruppo”. Alla richiesta di precisare come fossero allora andate le cose, il suo staff – che ha diffuso la dichiarazione – non ha aggiunto altro. Nei giorni scorsi erano emersi per Monari anche 30mila euro spesi in ristoranti nei 19 mesi da giugno 2010 a dicembre 2011, per cene a volte da diverse centinaia di euro per solo due o tre persone. Tutte queste spese non sono formalmente contestate dagli inquirenti, a quanto si apprende: non sarebbero ancora formulate imputazioni sui rimborsi ritenuti illeciti per ogni consigliere. Sono attesi a breve gli inviti a comparire.
A prescindere dalla rilevanza penale di quanto sta emergendo nell’inchiesta, aperta da tempo, è forte da giorni la polemica sull’opportunità o meno che i politici spendano in questo modo: la vicenda pone “un tema etico”, ricorda il sindaco di Bologna, Virginio Merola, più di tutti al Pd che “ha una base molto reattiva a questi temi e bisogna tener conto di questo sdegno. Dal punto di vista dei comportamenti individuali, non va bene: ci vuole maggiore sobrietà”.
Tanto che la bagarre si è allargata aldilà dell’inchiesta, mettendo sotto accusa anche le spese di rappresentanza della Giunta regionale: l’ex assessore Sabrina Freda (Idv) ha puntato il dito e l’assessore alla cultura Massimo Mezzetti (Sel) le replica che 96.000 euro annui è il massimale della carta di credito, ma il budget è ben altro, 2.800 euro. Sullo sfondo, c’è anche la polemica sulla revoca delle deleghe all’ex assessore all’ambiente Freda, decisa dal presidente Vasco Errani dopo conflitti sugli inceneritori: Mezzetti su Fb le attribuisce “rancore e risentimento, più o meno giustificati”.
“Per la rappresentanza – spiega il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Alfredo Bertelli – la Regione ha operato una riduzione progressiva, dal 2010 a oggi: ben oltre il 70%, in linea con le politiche di austerità varate dall’Assemblea”. Per le carte di credito, usate solo per “spese di rappresentanza e missioni in Italia e all’estero”, dallo stanziamento del 2010 “di 196mila euro circa per la Giunta si è passati ai 64mila per il 2013, di cui al 31 agosto ne sono stati spesi effettivamente 13 mila”.