E’ ancora un giallo la morte di Simona Riso, la 28enne, deceduta mercoledì mattina al San Giovanni di Roma dopo essere stata trovata in stato di semincoscienza. Il fratello: "Forse uccisa da conoscente". Autopsia rivela che non ci sono segni da difesa
E’ ancora un giallo la morte di Simona Riso, la 28enne, deceduta mercoledì mattina al San Giovanni di Roma dopo essere stata trovata in stato di semincoscienza, riversa a terra nel cortile di casa sua. A quanto rilevato dall’autopsia sul corpo della giovane non ci sarebbe nessun segno compatibile con un tentativo di difesa. Un elemento che spinge gli investigatori a non sbilanciarsi ancora nelle ipotesi di indagine, dalla caduta accidentale, al suicidio, all’omicidio. Il fascicolo d’inchiesta è stato aperto però per quest’ultima ipotesi di reato. E anche la famiglia è convinta che Simona sia stata uccisa “da un consocente”
La morte è dovuta a un trauma che ha compresso le costole e i polmoni e ha provocato una crisi respiratoria, compatibile quindi sia con una caduta che con un’aggressione. La giovane aveva anche una frattura del bacino e qualche altra escoriazione mentre non sono stati riscontrati segni di violenza sessuale. Sono attesi per la settimana prossima gli esami tossicologici che contribuiranno a dare un quadro più preciso.
“Mia sorella è stata uccisa e tra lepiste c’è anche quella dell’omicidio da parte di un conoscente, quindi una persona con la quale Simona aveva avuto dei contatti” dice Nicola Riso, fratello della vittima. “Alle 4.30 mia sorella ha sentito al telefono la madre dalla Calabria – spiega -. Poi c’è un buco di due ore. In ogni caso non può essersi trattato di suicidio perché il corpo di mia sorella è stato trovato con jeans e maglietta e le chiavi con sé, quindi Simona era uscita da casa. Probabilmente è stata uccisa altrove e qualcuno l’ha portata nel posto dove poi è stata trovata”.
“Il convincimento della famiglia, e mio, è che Simona sia stata uccisa” conferma l’avvocato Sebastiano Russo, legale dei familiari. Il penalista incontrerà il pm Attilio Pisani, titolare dell’inchiesta. “E’ possibile che Simona abbia incontrato il suo assassino prima di uscire dal palazzo, magari sul pianerottolo. Non c’è ancora un nome, non ci sono indagati – spiega – ma si procede per omicidio volontario. E’ possibile comunque che chi l’ha uccisa avesse dei rancori nei suoi confronti. E’ stata anche sequestrata la cartella clinica dell’ospedale per verificare eventuali negligenze mediche”.
La giovane era stata trovata a terra agonizzante nel cortile condominiale di casa, la mattina del 31 ottobre scorso. A vederla per prima, intorno alle 7, era stata una vicina che ha chiamato il 118 e i carabinieri. La ragazza è stata trasportata al San Giovanni dove è morta intorno alle 10. Secondo quanto emerso la 28enne, originaria di San Calogero in provincia di Vibo Valentia, dove questa mattina sono stati celebrati i funerali, avrebbe riferito di essere stata vittima di una violenza sessuale ai sanitari che la trasportavano in ospedale, circostanza che non ha trovato riscontro nell’autopsia.