Il Guardasigilli a Strasburgo: "Non sarò un ministro dimezzato", pronta a lasciare la poltrona se "ostacolo al governo Letta". Sui rapporti con la famiglia protagonista di scandali e inchieste chiarisce: "Con Antonino rapporto da 30 anni, con gli altri parlerei di conoscenze"
“Sono amica di Antonino Ligresti da trent’anni”. Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri risponde da Strasburgo alle domande dei giornalisti in merito al suo interessamento circa la scarcerazione di Giulia Ligresti e, soprattutto, sulla natura dei suoi rapporti con la famiglia protagonista di tanti scandali. “Io non sarò mai un ministro dimezzato”, ha detto a proposito della possibilità di dimettersi. “O vado avanti a testa alta o si cerchino qualcun altro”. Ma i toni non sono quelli di una resa: “Domani replicherò punto su punto ad accuse false, ha affermato riferendosi al chiarimento atteso domani pomeriggio in Senato. Anzi, il ministro va al contrattacco affermando che chi la accuse di interferenze con el decisioni della magistratura “è falso, bugiardo e ignorante“.
Il Guardasigilli, che nei giorni scorsi ha incassato il sostegno del presidente del Consiglio e dei radicali, continua a difendere la sua condotta. “Qualcuno può dire che sia venuta a meno ai miei compiti e ai miei doveri per un amico? Non lo farei nemmeno per un fratello”, ha dichiarato. Si è anche detta disposta a fare un passo indietro perché, prosegue, “non sarò mai un ministro dimezzato”. “Devo affrontare temi delicatissimi – puntualizza – o lo potrò fare nel pieno delle mie funzioni o se ne cerchino un altro”.
E, per la prima volta, parla esplicitamente dell’amicizia che la lega alla famiglia Ligresti, un nome legato a decenni di scandali e disavventure giudiziarie, come le ha fatto notare una giornalista in conferenza stampa: “Bisogna spiegare bene il concetto di amicizia: amicizia è una parola importante, a volte viene confusa con conoscenza che è un’altra cosa. Non ho mai negato di essere molto amica di Antonino Ligresti (fratello del costruttore Salvatore, arrestato e condannato per corruzione nell’inchiesta Mani pulite, ndr) da 30 anni, è un amico di famiglia. Le altre possono essere conoscenze più o meno approfondite. E questa è una prima cosa da chiarire. C’è poi un’altra cosa da chiarire: è mai successo qualcosa in tanti anni della mia vita per cui si possa dire che sia venuta meno ai miei compiti per un mio amico? Non lo farei per un amico, neppure per un amico fraterno o per un fratello. Guardiamo ai fatti: per quelli voglio essere valutata, non per le ombre”.
“Non mi sono mai occupata di scarcerazione, è una falsità, non ho mai fatto nulla che non sia un mio preciso compito: non è mai successo che il Dap intervenisse per una scarcerazione. Chi dice questo è falso, bugiardo e ignorante”. Il ministro, inoltre, ha specificato: “Non mi sarei mai permessa di intervenire sulla magistratura, sono falsità che andranno chiarite punto per punto”. Cancellieri ribadisce anche di non avere “mai fatto nulla che non fosse mio compito”. Chiarisce anche che in tre mesi sono stati effettuati “110 interventi” per altri casi simili “non tutti miei personali: 40/50 della segreteria, altri in gran parte miei. In alcuni casi ho fatto anche telefonate, ricordo di aver parlato con detenuti di Firenze, Siracusa, Padova e Roma”.
E i paralleli con il caso Ruby? “Sono cose diverse”, ha tagliato corto.