Esenzione dall'Iva, parcheggio gratuito, libera circolazione sulle corsie preferenziali. Ed energia da fonti rinnovabili. Così il Paese scandinavo diventa il paradiso delle macchine a batteria
Siamo abituati a vedere i Paesi scandinavi al top di tutte le classifiche socio-economiche. Ma questa volta la Norvegia sorprende anche il mondo dei motori, diventando la capitale europea dell’auto elettrica. A ottobre, infatti, l’auto più venduta nel Paese è stata la Nissan Leaf, con 716 immatricolazioni. L’auto, disponibile esclusivamente come modello elettrico, ha battuto un mostro sacro del calibro della Volkswagen Golf. A dire la verità, a settembre un’altra elettrica era salita sul gradino più alto del podio: la Tesla aveva immatricolato 616 Tesla Model S, ma il boom del costoso modello americano era dovuto all’arrivo di un lotto di vetture, che vengono prodotte in California. La Nissan Leaf, invece, è stabilmente nella top ten norvegese, tanto che, considerando le vendite da inizio anno, l’elettrica giapponese è la quarta auto più venduta nel Paese, dopo Volkswagen Golf, Toyota Auris e Mazda CX-5.
Ad aprile, la Leaf si era già piazzata al secondo posto nella classifica dei modelli più venduti e ora, grazie a un aggiornamento dei contenuti e alla revisione del listino, l’elettrica giapponese è tornata a riscuotere il successo del pubblico. Per i Paesi scandinavi, la Nissan ha anche progettato il “Nordic pack“, un pacchetto che include un sistema di riscaldamento per le batterie, essenziale durante i loro lunghi inverni. In Norvegia, la Leaf è venduta a 226.600 corone, che equivalgono a circa 28mila euro, cui vanno aggiunti un altro migliaio di euro per immatricolazione e messa in strada. Certo, il mercato norvegese fa numeri modesti, con meno di 13 mila auto immatricolate a ottobre. Di queste, però, il 7,2% era elettrico (925 auto). A spingere le vendite delle auto a batterie sono sicuramente gli incentivi economici: in Norvegia non si pagano né l’Iva né altre tasse, e neppure il parcheggio e il trasporto sui traghetti. Queste agevolazioni, secondo uno studio riportato da Reuters, comporterebbero un risparmio medio di seimila euro l’anno.
Ma anche l’ampia disponibilità di colonnine per la ricarica, il libero accesso alle zone a traffico limitato e la possibilità di viaggiare sulle corsie riservate a bus e taxi fanno la loro parte. Per non parlare della stabilità degli incentivi: l’esenzione dall’Iva, per esempio, è attiva dal 2001. Un sogno per noi italiani, che vediamo le regole cambiare a ogni legge di stabilità. Infine, ciliegina sulla torta. A dipingere la felice situazione della mobiltà norvegese contribuisce pure l’altissima percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili: secondo Norstart, l’associazione dei costruttori di veicoli elettrici, almeno il 90% del fabbisogno interno è coperta dalla produzione degli impianti idroelettrici. Come a dire che, almeno in Norvegia, le auto elettriche sono davvero ad emissioni zero.