Caro Ministro Cancellieri nessuno la vuole crocifiggere per quello che ha fatto. Lei ritiene di aver fatto un gesto umanitario e di essersi interessata alla sig.ra Giulia Ligresti per puro senso del dovere e per evitare che morisse in carcere. Tutto nobile e tutto lecito.
Ma caro Ministro in Italia tutti i carcerati e le loro famiglie hanno bisogno di aiuto. Ma soprattutto, è il caso di ricordarglielo, sono le vittime dei reati che hanno bisogno di sostegno e giustizia.
Lei pensa che il suo gesto sia politicamente opportuno? Lei pensa che anche le sue frasi in difesa siano politicamente accettabili?
Per Lei è normale che un cittadino possa avere il numero di cellulare del Ministro della Giustizia è chiamare direttamente per ottenere la liberazione di un carcerato? O crede che abbia, magari inconsciamente, riconosciuto un privilegio in capo alla famiglia Ligresti?
Il problema delle carceri in Italia è un problema vecchio e mai affrontato e di certo non può essere risolto a colpi di indulto e amnistia come Lei continua a proporre.
Ancor meno risulta praticabile il privilegio ad personam.
Lei che conosce bene la situazione delle carceri sa quante persone si sono suicidate perché forse non avevo il suo numero di cellulare? E si lei così dice. Dice che è intervenuta per non avere eventualmente sulla coscienza il suicidio della sig.ra Ligresti. Giustissimo. Ma le persone normali, ossia quelle che non hanno il suo numero di cellulare, e devono seguire tutto un sistema burocratico e farraginoso come crede possano fare per ottenere con celerità un suo intervento?
Non crede che solo questo dato di fatto possa configurare un trattamento diverso fra cittadini? Caro Ministro, Lei è un tecnico e dovrebbe capire a maggior ragione che il Paese ha bisogno di gesti di trasparenza e di serietà.
Faccia come ha fatto l’ex Ministro Pd, Josefa Idem, si dimetta. Si dimetta con semplicità.
Dica che non poteva fare a meno di intervenire perché un suo amico aveva bisogno di aiuto. Dica che si è dimentica che ricopriva il ruolo di Ministro della Giustizia. Dica che non ha pensato che nessun cittadino normale ha il suo numero di cellulare. Si dimetta con orgoglio di aver forse salvato una vita. Ma si dimetta per garantire a tutti i cittadini parità di trattamento.
Lasci perdere le beghe politiche. Non dia adito al Pdl di accomunarla a Berlusconi. Faccia qualcosa di sensato e utile per l’Italia. Tutti i cittadini le saranno riconoscenti.
Se, invece, continua a volere giustificare il suo gesto finirà con l’avallare e certificare l’esistenza di cittadini di serie A e serie Z.
Ministro Cancellieri la vita è fatta di scelte e di responsabilità. Dia un segnale. Faccia un passo indietro. Non può esercitare il ruolo di Ministro della Giustizia e non accorgersi dell’ingiustizia che ha creato il suo comportamento. Dia le dimissioni e provi a far capire che non esistono privilegi. In fondo la legge dovrebbe essere uguale per tutti.
Attendiamo fiduciosi. Forse.