Non ci sono responsabilità penali per il disastro monnezza in Campania negli anni dell’emergenza commissariale. Non ci sono responsabilità penali per le presunte anomalie e inadempienze nel contratto di gestione del ciclo dei rifiuti stipulato tra il commissariato straordinario e la Fibe-Impregilo, anomalie e inadempienze che furono ritenute tra le concause di quella catastrofe: inceneritore di Acerra fermo e realizzato con enorme ritardo, ecoballe stoccate e abbandonate per anni nell’hinterland napoletano, discariche chiuse senza l’individuazione di alternative, Napoli e provincia per mesi seppellite di spazzatura abbandonata per strada perché non si sapeva dove andarla a smaltire.
Ma il processo al presunto germe di quell’infezione si è concluso con un’assoluzione generale. Nel merito. A cominciare dall’ex Governatore della Campania Antonio Bassolino, ex commissario straordinario dell’emergenza dal 2000 al 2004. Assolto con formula piena. Per lui il pm Paolo Sirleo aveva chiesto la prescrizione, ritenendolo responsabile “in concorso” dei reati di truffa per i quali era stato rinviato a giudizio. Assolti anche l’ex manager del gruppo Impregilo, Pier Giorgio Romiti, l’ex ad di Fibe (società gruppo Impregilo) Armando Cattaneo, l’ex direttore generale di Fibe Angelo Pelliccia e l’ex sub commissario all’emergenza, Raffaele Vanoli, per i quali il pm aveva chiesto la condanna. Per Impregilo era stata chiesta la condanna al pagamento di 750.000 euro e a due anni di interdizione dallo stipulare contratti con la pubblica amministrazione. Il tribunale ha disposto anche il dissequestro dei siti e la loro restituzione alle Province.
E’ questa la decisione, che gli avvocati delle difese hanno definito “coraggiosa”, letta alle ore 13 nell’aula 416 del Tribunale di Napoli dal giudice Maria Adele Scaramella, presidente del collegio della V sezione (giudici a latere Antonia Napolitano Tafuri e Giuseppe Sassone). Assolti con formula piena 28 imputati ai quali venivano contestati a vario titolo i reati di frode in pubbliche forniture, truffa e falso. Il Tribunale ha spazzato via come uno tsunami le tesi dell’accusa, dichiarando l’assoluzione anche per i numerosi capi di imputazione per presunti reati commessi in un periodo tra il 2000 e il 2005 e quindi già prescritti in ogni caso. Peraltro, va ricordato che il collegio aveva già emesso una sentenza predibattimentale in cui dichiarava la prescrizione di svariate imputazioni di falso e abuso d’ufficio risalenti ai primi anni 2000, prosciogliendo contemporaneamente gli imputati senza entrare nel merito.
Bassolino era sotto processo con l’accusa sostanziale di non aver contestato alla Fibe-Impregilo le numerose inadempienze compiute dall’azienda appaltatrice della gestione del ciclo dei rifiuti in Campania durante gli anni in cui in qualità di presidente della Campania ha retto il commissariato straordinario per l’emergenza. E per non aver rescisso quel contratto – rescissione che fu poi decisa nel 2005 con una legge dello Stato. ”Questa decisione che dimostra la verità dei fatti ripaga Bassolino di un calvario di sofferenza” è il commento degli avvocati dell’ex Governatore Massimo Krogh e Giuseppe Fusco.
“La piena assoluzione decisa dal Tribunale di Napoli è un fatto di enorme importanza – dice l’ex governatore campano -. I giudici hanno dimostrato una importante autonomia di giudizio. Dopo anni di sofferenza e di dolore vedo finalmente riconosciuta la mia totale estraneità ai fatti che mi erano stati addebitati. La gioia di oggi si mescola con la tristezza per le prove che ho dovuto affrontare. Ringrazio i miei avvocati, i miei familiari, e le persone che hanno creduto in me”.