Dall’archivio di Servizio Pubblico, l’inchiesta di Stefano Maria Bianchi e Giulia Bosetti sugli affari della famiglia Ligresti, ora al centro dello scandalo che ha coinvolto la ministra Cancellieri. Le holding della famiglia Ligresti, Sinergia e Imco, sono state dichiarate fallite dal tribunale di Milano. Le due società avrebbero accumulato 400 milioni di debiti verso le banche, 60 milioni verso altri creditori, e hanno un patrimonio netto negativo pari a 81,6 milioni. A nulla è servito quindi il il salvataggio da parte di Unicredit, che il 22 marzo 2011 optò per un finanziamento di 170 milioni di euro al gruppo Ligresti, che proprio nei confronti della banca di Piazza Cordusio aveva maturato un debito di 300 milioni di euro. La holding di famiglia, la Premafin, controlla la compagnia assicurativa Fondiaria Sai. Fra cavalli di razza, alberghi, ippodromi, porti di lusso e borsette alla moda, un viaggio nell’impero della famiglia Ligresti. Ma non tutti questi affari sono fortunati e così i piccoli azionisti di Fondiaria Sai si ritrovano a pagare le aziende dei Ligresti o diventano proprietari di imprese piene di debiti. Ma perché Unicredit aiuta questi grandi gruppi mentre i piccoli imprenditori si ritrovano senza casa e senza azienda?

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