Il successore di Lula chiederà al Congresso di approvare una legge che riserva il 20% dei posti dell'amministrazione federale ai cittadini di colore: "Intendiamo iniziare un cambiamento nella composizione razziale dei dipendenti"
Mentre in Europa si dibatte di quote rosa, il Brasile si prepara alle “quote nere“. Il presidente dello Stato sudamericano, Dilma Rousseff, chiederà al Congresso di approvare una legge che riserva il 20% dei posti dei concorsi pubblici federali ai cittadini neri, discendenti degli schiavi africani.
Circa la metà dei 204 milioni di abitanti del Brasile ha origine africana. Il Paese è però attraversato da gravi disparità socio-economiche che l’iniziativa del presidente intende rimuovere. “Le azioni affermative sono essenziali”, ha spiegato Rousseff, usando l’espressione che indica le politiche tese a riequilibrare i diritti delle minoranze o di determinate fasce di popolazione.
Non è ancora stato precisato quando il Congresso potrà iniziare a discutere della legge. “Intendiamo, con questa proposta, iniziare un cambiamento nella composizione razziale dei dipendenti dell’amministrazione pubblica federale”, ha detto il presidente, “rendendola rappresentativa della composizione della popolazione brasiliana”.