Christiane Taubira è finita sulla pagina facebook dell'esponente dell'Front national, Anne-Sophie Leclere, paragonata a una scimmia. Esattamente come Cecile Kyenge in Italia
E’ un caso simile a quello del ministro dell’Integrazione in Italia Cécile Kyenge. Riguarda la sua collega, Christiane Taubira, anche lei di pelle nera, battagliera responsabile del dicastero della Giustizia, originaria della Guiana francese. Anche lei è oggetto di insulti razzisti. E pure lei era finita, al pari della Kyenge, con la faccia di una scimmia sulla pagina Facebook di un politico locale, del Front National in particolare. Il caso è esploso e mercoledì scorso è intervenuto anche François Hollande richiamando “alla più grande fermezza contro il razzismo”.
A metà ottobre l’esponente dell’Fn, Anne-Sophie Leclere, candidata del suo partito alle prossime elezioni comunali nel paesino di Rethel, nell’Est del Paese, aveva postato su Fb un fotomontaggio con una scimmia, la scritta “a 18 mesi” accanto all’immagine della Taubira “maintenant”, ossia “ora”. In un’intervista televisiva la donna aveva cercato a malapena di difendersi, per poi dire, in riferimento al ministro, che “al limite preferisco vederla fra i rami di un albero piuttosto che al governo”. Marine Le Pen, alla guida del Front National, aveva deciso di sospendere immediatamente la Leclere dal partito. Che non è stato lo stesso destino di Fabio Ranieri, segretario emiliano della Lega Nord, dopo che sulla sua pagina di Facebook era stata pubblicata una foto (poi subito rimossa) della Kyenge, ma con la faccia trasformata in quella di una scimmia. Riguardo alla Leclere, il Cran, il Consiglio rappresentativo delle associazioni nere di Francia, ha deciso addirittura di querelare l’ex esponente dell’Fn per ingiuria razziale.
I problemi per la Taubira, comunque, non si sono esauriti con quell’episodio. Nata nella Cayenna, la donna, classe 1952, considerata uno dei ministri più a sinistra dell’esecutivo, personaggio simbolo della legge sul matrimonio gay, che ha difeso strenuamente (fino a diventare addirittura un’icona degli omosessuali in Francia), è diventata la destinataria degli insulti razzisti nelle sue apparizioni pubbliche negli ultimi tempi. Pochi giorni fa un gruppo di bambini, portato lì dai genitori, contrari al matrimonio dei gay, le ha urlato contro: “Scimmia, mangia la tua banana”. A più riprese. Dinanzi all’indifferenza di tutti.
Mercoledì mattina la Taubira ha deciso di prendere posizione. E in un’intervista al quotidiano Libération ha sottolineato che “questi attacchi razzisti sono un attacco al cuore della Repubblica. E’ la coesione sociale a assere a rischio, è la storia di una Nazione a essere messa in discussione”. “Milioni di persone – ha aggiunto – sono messe in discussione quando vengo paragonata a una scimmia: milioni di bambine sanno che possono essere paragonate alle scimmie nei parchi giochi”. Sottolineando che “le inibizioni stanno scomparendo, le dighe di un tempo stanno cedendo”, il ministro ha anche attaccato i tanti politici e intellettuali “muti” di fronte a questa situazione: “Mi stupisce che nessuna voce alta e bella si sia levata per denunciare questa deriva anche perché il razzismo non è un’opinione ma un reato”.
La risposta non si è fatta attendere. Davanti alla Taubira, durante il consueto appuntamento settimanale dl consiglio dei ministri, il presidente Hollande ha richiamato tutti “alla più grande fermezza e vigilanza contro il razzismo”. E il premier Jean-Marc Ayrault, scendendo la scalinata dell’Eliseo, ai giornalisti ha riaffermato la sua “solidarietà con Christiane Taubira: queste cose non si devono far passare”. “Sono convinto, comunque, che l’immensa maggioranza dei francesi – ha aggiunto – non accetti questo tipo di razzismo”. Sta di fatto che in un ultimo sondaggio del 7 ottobre scorso, realizzato da Opinionway, il 74% dei francesi ha affermato che “il razzismo rappresenta un pericolo in Francia”. E il 59% ritiene che sia aumentato negli ultimi trent’anni.