Parigi attacca AutostradeMaurizio Lupi scende subito in campo per difendere a spada tratta la compagnia italiana. A fare intervenire il ministro dei Trasporti sono state le dichiarazioni del ministro francese dell’Economia, Pierre Moscovici, che aveva segnalato la necessità di “rivedere tutta la logica” del contratto per la riscossione dell’ecotassa sui mezzi pesanti tra lo Stato francese e il consorzio Ecomouv, controllato al 70% da Autostrade per l’Italia, sottolineando che il gruppo italiano “non ha ottemperato alle sue responsabilità”.

L’ecotassa sarebbe dovuta entrare in vigore il primo gennaio, ma l’esecutivo di Jean-Marc Ayrault, complice la protesta dei camionisti, ha deciso alla fine di ottobre di sospendere l’imposta in attesa di rinegoziare il contratto con Ecomouv, puntando ad abbassare l’onere per i contribuenti. “Siamo stupiti delle dichiarazioni del ministro, ritengo che Moscovici abbia sbagliato”, ha detto Lupi a Radio24. “Sono sicuro che non possa essere la posizione del governo francese”, ha aggiunto, augurandosi che “il ministro francese dica che c’è stata un’incomprensione o un errore”. Il ministro italiano si è poi detto “stupito” che Moscovici si è dichiarato “sorpreso che un contratto per la gestione del sistema di pedaggio sulla rete francese sia stato attribuito a una società straniera“.

Parigi, intanto, risponde con i fatti. Il procuratore del comune francese di Nanterre, Robert Gelli, ha deciso di riaprire un’indagine preliminare sulle condizioni dell’attribuzione a Ecomouv dell’appalto per la riscossione dell’ecotassa. L’indagine, ha precisato lo stesso procuratore, era stata archiviata qualche settimana fa, perché “non si erano riscontrate infrazioni”, ma “alcune cose dette di recente” lo hanno spinto a riaprirla per verificare “se ci sono stati nell’attribuzione del contratto elementi che ledano l’eguaglianza di trattamento che deve prevalere nei concorsi pubblici“.

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