Non credo affatto al Berlusconi negazionista o antisemita, così come non esiste un Berlusconi fascista, socialista, anticomunista, credente, non credente. La sua ideologia coincide sempre e comunque con il perimetro dei suoi interessi, nulla di più, nulla di meno. Essere amici o critici di Israele, sodali di Putin e Ghedaffi, indignarsi contro le mafie e assumere Mangano, difendere la famiglia e dissolvere e famiglie degli altri, pregare per la pace e votare per la guerra, sono tutte parti di copioni da recitare a seconda delle occasioni.

Di tanto in tanto qualche battuta non riesce, forse quella sui “Figli perseguitati come gli ebrei” non era stata testata a sufficienza, come si usa fare con gli spot. In realtà quella frase rientra nel genere sceneggiata e si pone l’obiettivo di suscitare compassione e solidarietà verso il perseguitato e i suoi figli, gente buona che, proprio per questo, susciterebbe l’odio dei persecutori, da qui l’osceno paragone con Hitler e gli ebrei perseguitati. La battuta sugli ebrei ora, viste le reazioni, sparirà dal repertorio, sarà sostituita da altre dello stesso tono. Avremo tutte le varianti possibili del padre buono costretto a proteggere i suoi figli dagli assalti delle Armate dell’odio. Pur di allontanare il voto sulla decadenza farà e dirà di tutto e di più. Prima finirà questa storia e meglio sarà per tutti, forse persino per Lui, magari potrebbe chiedere di scontare la condanna dando una mano a chi opera, per tenere in vita la memoria, a Marzabotto, a Sant’Anna di Stazzema, o magari alle Fosse Ardeatine, così tanto per farsi una idea.

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