Angelo Polverino accusato di turbativa d'asta, nell'inchiesta della Dda di Napoli sull'appalto per le pulizie in due ospedali. Appena sono scattate le manette il politico ha accusato un malore. Dall'inchiesta sarebbe emerso che le ditte coinvolte vicine alla Camorra
Il consigliere regionale del Popolo della libertà, Angelo Polverino, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sull’appalto per le pulizie nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. A quanto si apprende, l’ipotesi di reato è quella di turbativa d’asta. Sono state eseguite anche altre misure restrittive da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo campano. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti medici e funzionari della Asl.
La vicenda è relativa ad un appalto da 26 milioni di euro per la pulizia dell’ospedale di Caserta concesso dall’Asl casertano ad un’azienda considerata vicina al clan Belforte di Marcianise.
Ma ad Angelo Polverino, i pm Giovanni Conzo, Luigi Landolfo e Annamaria Lucchetta, contestano solo il reato di turbativa d’asta, senza l’aggravante di avere agito per favorire il clan camorristico. Nei confronti degli altri indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico, turbativa d’asta e corruzione aggravati dall’aver agevolato un clan.
In carcere, oltre al consigliere regionale del Pdl, è finito anche l’ex sindaco di Caserta, Giuseppe Gasparin, presidente della commissione di gara che aggiudicò i lavori. Ai domiciliari l’attuale direttore dell’azienda ospedaliera di Caserta ed ex manager Asl, Francesco Bottino.
Dietro le sbarre anche i tre imprenditori di Marcianise ritenuti vicini alla cosca fondata dai fratelli Domenico e Salvatore Belforte: Angelo Grillo – già coinvolto in un’inchiesta della Dda di Napoli del 24 aprile 2012, nella quale furono arrestati altri imprenditori ritenuti vicini al clan Belforte – e i figli Roberto e Giuseppe. Solo nei loro confronti il pm ha contestato l’associazione a delinquere di stampo camorristico. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli Isabella Iaselli.
L’attività investigativa ha permesso di raccogliere nei confronti degli indagati un “grave quadro indiziario” riguardo “un giro d’affari milionario derivante dall’illecita aggiudicazione di gare d’appalto per la gestione dei servizi di pulizie nelle strutture sanitarie locali”, scrive il procuratore aggiunto Francesco Greco. In particolare gli illeciti fanno riferimento all’affidamento senza una regolare gara d’appalto del servizio di pulizie a un’azienda ritenuta vicina ai Belforte, e l’arbitraria proroga del contratto di tre anni. Quando la ditta è stata raggiunta dall’interdittiva antimafia, continua Greco, “l’incarico veniva revocato soltanto dopo sei mesi dalla comunicazione del provvedimento restrittivo”.
Polverino al momento dell’arresto ha accusato un malore, per questo è stato accompagnato all’ospedale. Il consigliere regionale del Pdl e coordinatore vicario del partito a Caserta, pochi giorni fa si è visto notificare un decreto di perquisizione da parte della Guardia di finanza, emesso nell’ambito dell’inchiesta del pm Giancarlo Novelli, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, sull’uso improprio dei rimborsi erogati ai gruppi presenti in Consiglio regionale. Le ipotesi di reato sono truffa e peculato. Nella inchiesta risultano già indagati altri consiglieri.