Uno è magro, alto, delicato; l’altro è più “rotondo”, sfrontato e malizioso. Mika ha 30 anni, Costantino della Gherardesca 36. E sono le due rivelazioni della stagione televisiva. In un panorama catodico abituato a mummie, residuati bellici e giovani vecchi, l’irruzione di queste due variabili impazzite ha dato il via a quello che potrebbe essere il Big Bang della nuova tv italiana.
Costantino della Gherardesca lo conoscevamo già, visto che di gavetta ne ha fatta tanta nell’ultimo decennio. Esploso con Chiambretti, era poi rimasto intrappolato nel personaggio del gay colto e cinico per molti ma non per tutti, un personaggio di nicchia che, dicevano, non poteva sfondare nel pubblico nazionalpopolare. L’occasione della vita è arrivata con la conduzione della seconda edizione di Pechino Express, il reality avventuroso al quale aveva partecipato lo scorso anno. Dalla conduzione di Emanuele Filiberto di Savoia alla sua, non è passato solo un anno, bensì decenni in termini di modernità, approccio al mezzo, interazione con i concorrenti e con il pubblico. Costantino ha fatto capire al pubblico italiano che esiste uno stile di conduzione diverso da quello educato e noioso dei vari Frizzi, Conti, Scotti e compagnia. Un pizzico di cinismo, qualche riferimento colto che non fa mai male e tanta ironia. La prima grande sfida di Costantino è stata vinta ma ora dovrà stare attento a non bruciare, per la fretta di arrivare, il capitale prezioso che ha accumulato negli ultimi mesi.
Conoscevamo anche Mika, per la verità, ma solo nelle vesti apprezzatissime di cantante, di star internazionale che in pochi anni ha venduto qualcosa come otto milioni di dischi in ogni angolo del mondo. Ma un Mika televisivamente efficace no, non ce lo aspettavamo. Soprattutto se alla popstar anglo-libanese veniva chiesto di partecipare come giudice all’edizione italiana di XFactor. Saprà parlare la nostra lingua? Non sarà troppo snob e capriccioso, in quanto star internazionale? Saprà tener testa ai colleghi Simona Ventura e Morgan? Mille dubbi, tutti legittimi, spazzati via fin dalla prima puntata dei provini: ironico, umano, competente, divertente, malizioso q.b. e soprattutto candido, ingenuo, naturale. In pochissime puntate, Mika è già diventato indispensabile per il programma (che infatti quest’anno sta andando alla grande) per una serie di ragioni: innanzitutto di musica se ne intende e si vede e poi riesce a instaurare con i concorrenti un rapporto umano che va al di là del gioco delle parti imposto dal format.
Fa piacere, poi, che Morgan abbia finalmente trovato un degno avversario. Forse si era stufato di trionfare quasi ogni anno contro l’annoiata arrendevolezza di Elio e la frenetica incompetenza appassionata di Simona Ventura. Quest’anno sarà difficile battere Mika. Sul palco, ma anche, e soprattutto, come personaggio televisivo.
Costantino e Mika, dunque, rappresentano una ventata di aria nuova nella nostra tv. Ma il dubbio, lecito, è il seguente: si tratta solo di una parentesi e poi dovremo riaccontentarci della ghigliottina di Conti, dei piccoli mostri canterini di Gerry Scotti e dei manicaretti della Clerici? L’occasione è unica e irripetibile. Approfittiamone.