Il Paese non cresce, il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri non si dimette e sulla legge di stabilità pesa ancora l’incognita della decadenza di Berlusconi. Matteo Renzi può ancora aspettare il congresso del Pd, l’approvazione della legge di stabilità, la data per le elezioni politiche? O sarebbe meglio per l’Italia che si offrisse da subito come leader? Sono questi i temi focali di questa nuova puntata di Servizio Pubblico. Ospiti in studio: Matteo Renzi, Maurizio Belpietro e Massimo Cacciari
Santoro: “Siamo uno Stato ‘ne me quitte pas'”
“La carcerazione e il carcere non possono essere disumani. E se vale per Giulia Ligresti e non vale per tanti disgraziati, una crudeltà in più, una morte in più non faranno diventare più giusto il nostro Paese”. Così Michele Santoro apre il suo editoriale di apertura della nuova puntata di Servizio Pubblico. E sottolinea: “La Cancellieri si è presa gioco della nostra intelligenza, dicendo solennemente che lei è stata sempre amica di Antonino Ligresti”. Il giornalista mette in rilievo tutte le contraddizioni del comportamento del ministro della Giustizia e affronta minuziosamente i legami della Cancellieri con i Ligresti: “Doveva essere cosciente dei rischi che correva, ovvero del rischio di essere intercettata. Perché allora ha telefonato? Lei chiama in causa il figlio Piergiorgio Peluso, che ha scoperchiato i buchi dell’assicurazione Fonsai controllata dai Ligresti e ha contribuito a fare in modo che finisse nelle braccia di Unipol”. E conclude: “In uno Stato veramente democratica vige il principio che tutti sono sostituibili. Quando è in discussione il prestigio delle istituzioni ci si fa da parte per senso di responsabilità. Ma noi non siamo uno Stato completamente democratico. E’ lo Stato del ‘non mi lasciare’, ‘ne me quitte pas’ Cancellieri, ‘ne me quitte pas’ Napolitano, ‘ne me quitte pas’ Amato. Ma poi il Paese si svuota ed i giovani se ne vanno, e resta solo la parodia di Gigi Proietti…nun me rompe er ca…” (GUARDA IL VIDEO)
Il caso Cancellieri e le condizioni disumane di Regina Coeli
La copertina racconta il caso Cancellieri-Ligresti attraverso le intercettazioni della telefonata tra il ministro della Giustizia e la Frangi. Il giorno dopo quest’ultima parla con la figlia che accusa la Cancellieri di essersi fatta vedere solo allora. Si torna a Roma e Bertazzoni chiede ai parlamentari del Pd un’opinione sulla vicenda. Tutti sono evasivi sulla linea da tenere nel caso. Bersani rassicura il giornalista, Renzi attacca, Civati replica: “Renzi non si capisce cosa dice su questo tema, ha cambiato idea, prima ha chiesto le dimissioni…”. Gianni Cuperlo nega l’esistenza di correnti interne al Pd. Nel finale lo scenario terribile di Regina Coeli con le testimonianze dei parenti dei detenuti. Sono loro a denunciare i problemi del carcere e l’esistenza di persone di serie A e di serie B, come Berlusconi (GUARDA IL VIDEO)
Renzi: “La Cancellieri doveva dimettersi”
Matteo Renzi esprime la propria contrarietà sul comportamento del ministro della Giustizia e commenta: “Sarebbe stato meglio se Cancellieri avesse fatto un passo indietro dando un segnale in questo momento. Fossi stato il segretario del Pd non avrei difeso la Cancellieri e penso che avrebbe dovuto dimettersi. Quella telefonata alla compagna dell’arrestato” – continua – “indigna, se uno mi chiama per una buca o per un problema io chiamo un dirigente, intervengo. Se il ministro Cancellieri riceve una segnalazione e si attiva verso canali istituzionali non ci sono problemi. Ma chiama e dice che è una vergogna ed è inaccettabile”. E chiede polemicamente: “Come fai a prendere 5 milioni di euro di liquidazione quando lasci una compagnia che va male? E la Consob stava in ferie? E l’Isvap stava in ferie? Ed i gruppi editoriali perché non ne parlavano?”. Renzi sottolinea: “Perché in Italia c’è un sistema di amici degli amici, con famiglie che hanno quote in varie società, fanno i patti o pacchi di sindacato, ed hai aziende statali che non vengono aperte al mercato vero come Telecom e Alitalia. Ed oggi dico che il Pd debba partire seguendo un percorso in cui la legge è uguale per tutti, ed oggi non è stato così”. Secondo il sindaco di Firenze, inoltre, le elezioni anticipate non sarebbero una catastrofe ed afferma: “Nel 2014 scopriremo se il governo sta bluffando o meno. E se dovrò diventare segretario mi recherò nella terra dei fuochi a rappresentare lo Stato” (GUARDA IL VIDEO)
Belpietro: “Cancellieri deve chiarire un’altra questione”
Secondo il direttore di Libero, il caso Cancellieri-Ligresti non è affatto chiuso. E ricorda che la Cancellieri dovrebbe ulteriormente chiarire la sua posizione, anche in virtù delle parole di Ligresti secondo cui fu lui a parlare con Berlusconi per chiedere di non far trasferire il prefetto Cancellieri. Belpietro accusa anche i banchieri e gli intrecci col Pd (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Le balle della Cancellieri e i Ligresti domiciliari”
Marco Travaglio apre il suo editoriale ricordando il rinvio della mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle per un intervento alla spalla sinistra del ministro Cancellieri. E ricorda i 18 secondi di applausi alla Camera ed i 27 al Senato del Pd e del Pdl: “In un altro paese la Cancellieri sarebbe già a casa. Qui è finita con la standing ovation in Parlamento”. E osserva ironicamente: “La ministra dovrebbe invece operarsi per un ritocchino al naso che è cresciuto di molto negli ultimi tempi”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” elenca, quindi, le balle pronunciate dal ministro della Giustizia: dalle 110 telefonate ad altrettanti detenuti all'”empatia” e all'”umana vicinanza” per la situazione di Giulia Ligresti e la sua anoressia. Eppure la prima telefonata alla compagna di Ligresti risale al 17 luglio, quando Giulia Ligresti non fu neppure citata nella conversazione. Travaglio sottolinea che si parlò solo di “don Salvatore”, definito “povero figlio” dalla Cancellieri a dispetto dei suoi 81 anni. In quella telefonata la Cancellieri criticò l’operato dei magistrati e un provvedimento che aveva mai letto. “E cosa può servire a una famiglia trasferita in blocco nelle patrie galere? Una preghierina o le telefonate? La Cancellieri sceglie la seconda soluzione”, spiega il giornalista. La terza bugia riguarda i presunti “dubbi” sulle parole della Cancellieri. Al contrario, è stata chiarissima. La quarta balla riguarda la sua amicizia coi Ligresti e la sua carriera influenzata da interventi illustri. Travaglio menziona quindi le parole di Gabriella Fragni e della Cancellieri stessa sul figlio Piergiorgio Peluso, che aveva denunciato i buchi di bilancio e aveva innescato l’inchiesta sulla Fonsai. Quella che, inoltre, il ministro della Giustizia definisce “semplice conoscenza” con Salvatore Ligresti (già condannato e arrestato per tangenti a Craxi) era in realtà un’amicizia, come lei stessa attesta con le brucianti parole di affetto nella telefonata con la Fragni. Il giornalista osserva ironicamente: “Che ci fa un ministro degli Interni nella cascina di un pregiudicato? La Cancellieri se ne dovrebbe andare anche senza quelle telefonate oppure cambiasse ministero, ad esempio potrebbe andare nella Marina Mercantile. O potrebbe fare la dirigente Telecom. L’unico ministero che non le compete è quello della giustizia”. Travaglio, infine, dedica una postilla ai renziani, che, pur definendosi critici, votano sempre col partito. “Siete rottamatori o manutentori?”, chiede il vicedirettore del Fatto (GUARDA IL VIDEO)
Cacciari: “L’attacco alla Cancellieri mira a indelbolire il governo Letta”
L’attacco alla Cancellieri è un modo abbastanza palese per attaccare l’attuale governo. Massimo Cacciari fa notare però che la Cancellieri ha commesso un errore nella rpima telefonata, in cui commenta l’arresto dei Ligresti, e che gli intrecci tra politica e finanza ci sono in tutti i Paesi: in modi più o meno marcati: “L’attacco alla Cancellieri punta ad indebolire il governo Letta per andare ad elezioni anticipate”. E sottolinea: “Renzi è innocente allo sfascio del Paese. Questo è il suo unico punto di forza, di credibilità. Lui ha lavorato in questi anni non per fare il segretario di un partito mai nato, ma per fare il premier”. Il filosofo afferma anche che andare al voto ora “sarebbe una catastrofe” (GUARDA IL VIDEO)
Scontro tra Renzi e Belpietro su Pd, banche, giornali e Alitalia
Matteo Renzi definisce chiaramente la posizione che le banche dovrebbero avere rispetto a possibili intrecci con gli scenari politici e di informazione: “Le banche non dovrebbero stare nei capitali aziendali dei giornali, dovrebbero solo dare credito”. E attacca Belpietro per le sue critiche al vetriolo riguardanti il Pd e i banchieri che fanno le fila alle primarie del centrosinistra. La discussione si infamma quando viene affrontato l’affare Alitalia. “Per me era un errore dare la compagnia ai francesi perché avrebbero usato l’azienda come una regionale”, afferma Renzi. Belpietro sosteine che l’operazione venne bloccata dalla Cgil. Il dibattito poi verte sul coinvolgimento di Intesa Sanpaolo e Corrado Passera. E il sindaco di Firenze soottolinea: “Sono le banche a fare operazioni di sistema, mentre è comodo dare sempre la colpa alla Cgil. Berlusconi ha fallito per i fatti suoi. E non andrete avanti perché una volta è colpa dei giudici, una volta della Cgil” (GUARDA IL VIDEO)
Bianchessi e l’incontro con la Cancellieri e i Ligresti nel 1987
“Ora mi occupo anche di sanità, vieni a trovarmi, ti faccio intervistare il fratello di Ligresti, può essere interessante”. E’ il 1987, a parlare è Anna Maria Cancellieri, al tempo viceprefetto a Milano e capo ufficio stampa della prefettura, mentre si rivolge a Federico Bianchessi, allora cronista del Giornale di Indro Montanelli. Bianchessi racconta quell’episodio a Sandro Ruotol e il suo incontro con Antonino Ligresti, il fratello Salvatore ed Annamaria Peluso (Cancellieri) sul tema delle aree d’oro negli anni ’80 (GUARDA IL VIDEO)
Renzi risponde a Travaglio su Cancellieri: “Nel Pd si decide insieme” “
Nel gruppo parlamentare del Pd si decide insieme; c’è un gioco democratico che culminerà con le primarie; non esistono renziani. Il problema non è come vota il Pd sulla mozione di sfiducia a Cancellieri, perché c’è da eliminare l’intreccio tra politica e banche”. Così Matteo Renzi risponde alla domanda di Marco Travaglio sulla sifiducia al ministro Cancellieri. E sottolinea il fatto che da tre anni in Parlamento si parla di urgenza della legge elettorale, ma non si fa mai nulla (GUARDA IL VIDEO)
Giovani emigrati italiani: “Torneremmo, ma non possiamo”
“Mi piacerebbe tornare ed essere parte del cambiamento, ma non c’è la possibilità di farlo”. Giulia Innocenzi incontra a Londra i giovani emigrati italiani: il dramma delle nuove generazioni, costrette a lasciare il paese per costruirsi un futuro (GUARDA IL VIDEO)
Belpietro: “In Renzi non c’è nulla di concreto”
Il direttore di Libero si chiede come farà il sindaco di Firenze a governare il PD visto che prima al Nazareno remavano tutti contro di lui e adesso lo osannano.E menziona i Loiero, Latorre, Bassolino, Fassino che sono passati sul carro di Renzi, sebbene siano la vecchia nomenclatura del partito. “In tutto questo manca una proposta”- accusa – “manca un’idea, un’azione vera” (GUARDA IL VIDEO)
Saccomanni a Londra: “Riforme solo con le grandi intese”
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha lanciato da Londra un’operazione volta a convincere, persuadere e rassicurare un pubblico internazionale che guarda all’Italia con interesse ma a volte con perplessità. Il ministro respinge i dati enunciati da Giulia Innocenzi, affermando che si tratta di valori risalenti al passato. E spiega che l’obiettivo è ridurre il debito passando dalle privatizzazioni: “Ma le riforme strutturali servono grandi intese” (GUARDA IL VIDEO)
I suggerimenti di Renzi in tema di economia e finanza
Secondo Renzi, il Pd può essere il partito che deburocratizza davvero questo Paese, magari ispirandosi al Freedom of Information Act statunitense, e menziona alcuni suggerimenti: dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione all’abolizione del Tar e della giustizia amministrativa, in modo da recuperare “2 punti di Pil”. E sottolinea: “Gli 80 milioni di euro in due anni inseriti nella legge di stabilità per le bonifiche sono troppo pochi”. Il sindaco di Firenze parla anche di pari opportunità, di riforma della giustizia e spiega come sia necessario semplificare per poter trovare nuova linfa e nuovi slanci verso l’Europa (GUARDA IL VIDEO)
Belpietro vs Renzi: “Sei più bravo a parole che nei fatti”
Maurizio Belpietro spiega come secondo lui il sindaco di Firenze sia molto più bravo a parlare che a spiegare come realmente vanno fatte le riforme e modifiche di cui lui stesso parla. E chiede polemicamente: “Ma cos’è la politica seria? Uno che si candida come spiega il concetto di politica seria? Deve spiegare come abolisce il Consiglio di Stato o come toglie il Tar modificando la Costituzione. Chi ci mette i soldi per fare lo scorporo della rete Telecom? Bisogna usare i soldi della cassa depositi e prestiti”. Renzi replica spiegando l’esempio inglese che prevede un controllo a monte. E sul controllo dei partiti, rivela che i giornalisti della Rai a microfono spento dicono: “Oh, io sono dei vostri”. Travaglio ironicamente chiede: “Ah, in politica non esistono i renziani, ma in Rai sì?” (GUARDA IL VIDEO)
Belpietro, Dragoni, Caruggi vs Renzi sulle pensioni d’oro
Intervento di Michele Caruggi, ingegnere pensionato che ha lavorato quasi 40 anni e che attualmente percepisce una pensione di 7mila euro lordi. Caruggi sottolinea l’iniquità a cui potrebbero essere soggetti i tagli delle pensioni d’oro, visto che non c’è una definizione chiara e netta di tali pensioni. E paventa il rischio che si penalizzi chi è già penalizzato. Incalzato da Gianni Dragoni e Michele Caruggi, Matteo Renzi si espone sul sistema pensionistico italiano ed afferma come togliere poche centinaia di euro a chi ha pensioni altissime, consentirebbe a molti di viver meglio. E in studio gli animi si scaldano. Dragoni puntualizza: “Non si possono recuperare 12 miliardi di euro tassando le pensioni superiori ai 3500 euro lordi mensili. Se si pensasse di colpire le pensioni d’oro il gettito crollerebbe, visto il numero esiguo”. “Uno che prende 7 mila euro al mese” – ribatte il sindaco di Firenze – “può anche prenderne 6500 e campa lo stesso. Il pensionato con 600 euro invece non può fare a meno di 50 euro”. Belpietro osserva che Renzi glissa sul problema e precisa: “Il 40% delle spese per le pensioni va alle persone che non hanno raggiunto la pensione con i contributi”. E spiega il pericolo di evasione fiscale tagliando le pensioni anche alte. Renzi ribatte: “Gli evasori fanno il capo del tuo partito, ma che dici”. Caruggi contesta con veemenza le affermazioni del sindaco di Firenze e lo accusa di pronunciare parole vigliacche (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Ligresti, il grande assicuratore”
Gianni Dragoni dedica il suo editoriale agli affari di Don Salvatore Ligresti, tra opa mancate e beffe ai piccoli risparmiatori. E sottolinea: “In quasi quattro anni chi aveva azioni ordinarie Fondiaria Sai ha perso l’88,66% e chi aveva le Unipol il 77%” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Le presenze intorno a Renzi: da Fassino a Latorre”
“E’ assolutamente insoddisfacente il modo in cui Renzi stasera ha liquidato i rilievi sulle tessere false. Non è un temporalino passeggero, ma una cosa gravissima”. E’ una delle critiche che Marco Travaglio muove al sindaco di Firenze, soffermandosi anche sui nuovi scenari all’interno del Pd: capibastone sparsi per il territorio che regolano il tesseramento e correnti interne che si fanno una guerra silenziosa e spietata. Altro punto debole: il rapporto politica-affari e il “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. E il vicedirettore del Fatto passa in rassegna delle figure del Pd passate sul carro di Renzi: da Fassino a Latorre fino a Chiamparino. “Queste presenza non potrebbero diventare un abbraccio mortale e soffocante nel momento in cui Renzi volesse attuare le cose che dice?”, chiede Travaglio (GUARDA IL VIDEO)
Renzi a Travaglio: “Chi vota per me vota per le mie idee, non per la compagnia di giro”
Matteo Renzi risponde a Marco Travaglio sulle questioni esposte dal giornalista: il tesseramento, gli accordi e gli scenari futuri. E difende un partito che ne ha fatte di tutti i colori, ma continua a richiamare gente in ogni occasione. Sulla vecchia nomenclatura politica che è passata dalla sua parte, il sindaco di Firenze afferma: “Chi vota per me vota per le mie idee, non vota per la compagnia di giro”. E lancia una stoccata a Gianni Dragoni, giornalista del Sole 24 Ore: “E’ il quotidiano di Confindustria che in questi anni non ha detto nulla sul caso Ligresti”. Sulle tessere false, dichiara che i numeri non sono così esorbitanti come si afferma. Inevitabile il riferimento ai modelli Berlusconi e Grillo contro i quali Renzi dichiara di contrapporsi nettamente (GUARDA IL VIDEO)
Le vignette di Vauro: dalle palle d’acciaio di Letta ai figli di Berlusconi
Gran finale con le vignette di Vauro, che passa in rassegna le notizie fondamentali della settimana: dal tributo al sindaco di Messina Renato Accorinti alle “palle d’acciaio” di Enrico Letta fino alle discusse dichiarazioni di Berlusconi sulla persecuzione subita dai figli (GUARDA IL VIDEO)