Politica

Servizio Pubblico, Travaglio: “Le balle della Cancellieri e i Ligresti domiciliari”

Marco Travaglio apre il suo editoriale ricordando il rinvio della mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle per un intervento alla spalla sinistra del ministro Cancellieri. E ricorda i 18 secondi di applausi alla Camera ed i 27 al Senato del Pd e del Pdl: “In un altro paese la Cancellieri sarebbe già a casa. Qui è finita con la standing ovation in Parlamento“. E osserva ironicamente: “La ministra dovrebbe invece operarsi per un ritocchino al naso che è cresciuto di molto negli ultimi tempi”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” elenca, quindi, le balle pronunciate dal ministro della Giustizia: dalle 110 telefonate ad altrettanti detenuti all'”empatia” e all'”umana vicinanza” per la situazione di Giulia Ligresti e la sua anoressia. Eppure la prima telefonata alla compagna di Ligresti risale al 17 luglio, quando Giulia Ligresti non fu neppure citata nella conversazione. Travaglio sottolinea che si parlò solo di “don Salvatore”, definito “povero figlio” dalla Cancellieri a dispetto dei suoi 81 anni. In quella telefonata la Cancellieri criticò l’operato dei magistrati e un provvedimento che aveva mai letto. “E cosa può servire a una famiglia trasferita in blocco nelle patrie galere? Una preghierina o le telefonate? La Cancellieri sceglie la seconda soluzione”, spiega il giornalista. La terza bugia riguarda i presunti “dubbi” sulle parole della Cancellieri. Al contrario, è stata chiarissima. La quarta balla riguarda la sua amicizia coi Ligresti e la sua carriera influenzata da interventi illustri. Travaglio menziona quindi le parole di Gabriella Fragni e della Cancellieri stessa sul figlio Piergiorgio Peluso, che aveva denunciato i buchi di bilancio e aveva innescato l’inchiesta sulla Fonsai. Quella che, inoltre, il ministro della Giustizia definisce “semplice conoscenza” con Salvatore Ligresti (già condannato e arrestato per tangenti a Craxi) era in realtà un’amicizia, come lei stessa attesta con le brucianti parole di affetto nella telefonata con la Fragni. Il giornalista osserva ironicamente: “Che ci fa un ministro degli Interni nella cascina di un pregiudicato? La Cancellieri se ne dovrebbe andare anche senza quelle telefonate oppure cambiasse ministero, ad esempio potrebbe andare nella Marina Mercantile. O potrebbe fare la dirigente Telecom. L’unico ministero che non le compete è quello della giustizia“. Travaglio, infine, dedica una postilla ai renziani, che, pur definendosi critici, votano sempre col partito. “Siete rottamatori o manutentori?”, chiede il vicedirettore del Fatto (Guarda anche il secondo intervento di Marco Travaglio)