La Palestina punta il dito contro Tel Aviv. “Noi sosteniamo che Israele è l’unico e il solo che deve essere sospettato della morte di Arafat“, ha detto Tawfiq al-Tirawi, capo dell’intelligence e membro della Commissione di inchiesta dell’Autorità nazionale palestinese in una conferenza stampa a Ramallah. Le parole dell’agente arrivano dopo la pubblicazione dei risultati relativi all’esame sul corpo del leader Olp, eseguito dagli esperti di un ospedale di Losanna: i medici svizzeri avevano parlato di una quantità “significativa” di polonio sul cadavere di arafat e avevano definito “ragionevole” la tesi dell’avvelenamento. “E’ importante che io dica qui che è stato ucciso dal polonio”, ha aggiunto Talawi. “Ma dico, con tutti i dettagli disponibili sulla morte di Yasser Arafat, che è stato ucciso, e che Israele lo ha ucciso“. L’indagine ”non si ferma qui e faremo di tutto per raggiungere la verità, per il popolo palestinese, per i Paesi arabi nostri amici e per la famiglia di Yasser Arafat”, ha concluso l’agente.
“Permettetemi di dirlo nel modo più semplice possibile: Israele non ha ucciso Arafat“, è la risposta del portavoce del ministero degli Esteri di Israele, Yigal Palmor. Tel Aviv aveva subito messo le mani avanti rispetto a un suo possibile coinvolgimento nel decesso di Arafat. “Non abbiamo mai preso la decisione di fargli del male fisicamente”, si era affrettato a dichiarare il governo di Tel Aviv. “Secondo me, è una tempesta in un bicchiere d’acqua”, aveva aggiunto il ministro dell’energia Silvan Shalom, titolare degli Esteri quando morì il leader palestinese. “Ma anche se fosse stato avvelenato, certamente non è stato Israele”.
Anche un team di esperti russi ha lavorato in parallelo ai colleghi svizzeri. Gli scienziati hanno definito “inconcludenti” i test da loro effettuati, mirati a individuare la causa della morte. Lo si apprende da al-Jazeera, che riporta gli esiti delle indagini del laboratorio russo. “Solo uno dei quattro frammenti forniti”, si apprende, “ha rivelato di avere tracce di radioattività“. La stessa emittente panaraba ha però citato una fonte che sostiene un pilotaggio delle analisi da parte del ministero degli Esteri russo: “L’obiettivo della Russia era accontentare la richiesta dell’Autorità nazionale palestinese, non offendere Israele aiutandola, e non creare un nuovo focolaio in Medioriente”. Un membro della commissione palestinese che indaga sulla morte dell’ex leader dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, Abdullah Bashir, ha confermato che il team di Mosca ha concluso l’analisi, stabilendo che Arafat è morto a causa di una sostanza tossica, ma non trovando prove sufficienti per dire che il polonio sia stato “la causa delle radiazioni che hanno condotto alla morte”. Ma ha precisato: “Quello che è sicuro è che non è morto di cause naturali, per una malattia o più semplicemente di vecchiaia”. Di conseguenza, l’Autorità nazionale palestinese ha rinnovato la richiesta alla Francia affinché le sia trasmesso il rapporto medico sui campioni biologici prelevati sul corpo del leader palestinese dopo la sua morte nel 2004.