Il ministro dell'Ambiente ha proposto una moratoria sulla costruzione di nuovi termovalorizzatori, cui si è opposto il collega di partito. La contrapposizione, tutta interna la Pd, si è poi spostata sul tema della morosità sulle bollette dell'acqua
Scontro in consiglio dei ministri. Da una parte, Andrea Orlando, titolare dell’Ambiente. Dall’altra, Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo Economico. Al centro della disputa, il decreto di legge sulla green economy, che prevede tra l’altro gli acquisti ecologici da parte della pubblica amministrazione. Il risultato dello scontro è stato il rinvio dell’approvazione del ddl. La contrapposizione si è consumata tutta all’interno del Pd e, in particolare, tra due sostenitori di Gianni Cuperlo alla segreteria del partito.
Il decreto di legge era stato fortemente voluto dal ministro dell’Ambiente. Orlando ha proposto una moratoria sulla costruzione di nuovi termovalorizzatori oltre a quelli già previsti, osservando che quelli “già esistenti sono ampiamente sottoutilizzati”. Ma Zanonato, a quanto si apprende da fonti ministeriali, si è opposto allo stop a nuove costruzioni.
Il confronto serrato è poi proseguito anche su un altro tema, la morosità sulle bollette dell’acqua. Il titolare dell’Ambiente ha sostenuto che l’acqua, come ribadito dal referendum del 2011, è un bene pubblico e quindi, prima di bloccarne l’erogazione, bisogna disciplinare per legge le modalità di sanzione. Di opposto avviso il ministro dello Sviluppo Economico, che ha definito diseducativa la posizione di Orlando e ha obiettato che così si scarica sugli operatori il costo della morosità. A favore del ministro dell’Ambiente è intervenuto anche Graziano Del Rio, titolare degli affari Regionali.