Le proposte di modifica alla manovra prevedono il ritorno alle vecchie regole per i licenziati over 62, potenziamento del meccanismo della solidarietà e maggiore flessibilità nella tutela dei lavoratori penalizzati dalla legge Fornero. I berlusconiani: "Tari da basare sull'effettiva produzione di rifiuti"
Il Pd vuole rivalutare le pensioni più basse e tornare alle vecchie regole per i lavoratori over 62 licenziati, il Pdl vuole vendere le spiagge e basare la nuova Tari sull’effettiva produzione di rifiuti e non sui metri quadri. La legge di stabilità va cambiata in Parlamento, avevano detto i principali partiti della maggioranza, e il risultato è che su quella che una volta si chiamava Finanziaria è caduta una cascata di emendamento: oltre 1200 solo da Pd e Pdl. Tra le proposte di modifica dei democratici, presentate dal relatore Giorgio Santini, il ritorno alle vecchie regole per i lavoratori over 62 licenziati: nell’idea del Pd, sarà concesso loro di accedere alla pensione con quello che hanno versato. Altro punto in progetto la modifica all’attuale sistema di solidarietà, con un’ulteriore stretta sulle pensioni d’oro. L’obiettivo è quello di abbassare la soglia che fa scattare il contributo, dagli attuali 150mila euro a 90mila euro e, allo stesso tempo, prevedere un graduale incremento della percentuale applicata (attualmente è al 5%). Le maggiori risorse dovrebbero andare a ridurre la deindicizzazione dei trattamenti, che attualmente scatta per le pensioni tre volte superiori alla minima. Eliminare completamente la deindicizzazione, ammette il relatore, sarebbe un’operazione molto costosa (attualmente il risparmio quantificato nella manovra ammonta a 800 milioni).
Poi i democratici propongono l’inserimento nella manovra di risorse per gli esodati. “E’ possibile che una parte dei posti destinati ai salvaguardati rimarranno vuoti” perché, spiega Santini, nel frattempo avranno trovato un lavoro. “Noi diciamo che quei posti vanno riempiti da chi, per motivi interpretativi, è rimasto fuori dalle tutele – ha aggiunto il relatore -. Ci sono persone che per una settimana hanno visto slittare la data della pensione di quattro anni”. Le coperture di questi emendamenti dovrebbero arrivare dalla spending review e dalla messa a regime di costi e fabbisogni standard, dalla tassazione al 22% delle rendite finanziarie, da una revisione della Tobin Tax, dall’introduzione della cosiddetta ‘Google tax‘, da un riordino delle agevolazioni fiscali, da una nuova tassazione dei giochi e delle scommesse online e da un irrobustimento della tassazione sulla vendita di immobili.
Il Popolo delle Libertà, invece, punta a modifiche della legge di stabilità per 7-8 miliardi, derivanti in gran parte dalla “sdemanializzazione” degli stabilimenti turistici, con una vendita delle infrastrutture cedibili ed un allungamento delle concessioni sulle spiagge vere e proprie. Secondo quanto ha spiegato il relatore Antonio D’Alì, per raddoppiare le risorse del cuneo fiscale, il Pdl pensa anche ad una sorta di sanatoria delle cartelle esattoriali e a un’estensione a tutta la pubblica amministrazione delle gare Consip. “Proponiamo modifiche senza aggravi fiscali – ha spiegato D’Alì – ma con una riduzione del peso delle tasse e con un rilancio di alcuni settori produttivi”. Gli emendamenti del Pdl riguardano i grandi capitoli della legge, dalla casa alle pensioni, dal cuneo fino alla riduzione del debito pubblico.
Per quanto riguarda la Tari l’obiettivo è quello di introdurre “il concetto di tributo unico comunale che sia inferiore all’attuale carico fiscale sugli immobili”. La tassa sui rifiuti dovrebbe essere calcolata in base all’effettiva produzione di rifiuti e non sulla “quadratura”. Dopo l’aumento degli ultimi anni della tariffa, si punterebbe ad imporre ai Comuni di non superare nel 2014 il livello del 2013, procedendo ad una diminuzione del 10% a partire dall’anno successivo. Sulle pensioni il Pdl punta invece ad evitare una eccessiva penalizzazione degli assegni deindicizzati, alzandone la soglia e introducendo anche un limite di età oltre il quale la pensione non potrà essere toccata. “Sacche di spesa”, proseguono i berlusconiani, si possono recuperare dalla privatizzazione delle public utilities e dalla soppressione di enti intermedi come le Province le cui funzioni possono essere attribuite ai Comuni. Ciò consentirebbe anche un dimagrimento e una risistemazione degli organici della pubblica amministrazione.
Il Pdl concorda con la proposta di ridurre la platea degli interessati per aumentare l’importo dello sgravio. “C’è però l’esigenza di un orientamento della platea sul salario di produttività più che generalizzata”, ha spiegato D’Alì. L’obiettivo è comunque quello di un raddoppio circa del plafond a disposizione. Dalla vendita degli “stabilimenti di carattere turistico” e da concessioni di lungo periodo dei “luoghi di ombreggiatura”, infine, il Pdl pensa di poter ricavare 4-5 miliardi. Altre coperture sarebbero reperibili dalla “rottamazione delle cartelle esattoriali con una revisione del sistema sanzionatorio” e dall’estensione agli enti territoriali delle procedure Consip.