L'azienda di viale Mazzini, secondo quanto reso noto da il Fatto Quotidiano, ha chiesto alla rassegna cattolica di poter avere libero accesso per un triennio a interviste e notizie, ma senza garantire pubblicità gratuita
Ci sono eventi che accadono soltanto a Rimini, l’estate non sta ancora finendo, ma i politici e i potenti sono in ciabatte e in ciabatte fanno passerella: ossequi al pianeta di Comunione di Liberazione, pacchi di votanti e rapporti in platea. Al Meeting ci vanno sempre, tutti. Ora la Rai va in soccorso e offre 700.000 euro: un abbraccio mediatico a quel mondo cattolico che per decenni ha manovrato le istituzioni italiane.
Funziona così. I ragazzi con cappellini e magliette, che pare si precipitino da 150 paesi diversi, assistono a eventi che accadono soltanto a Rimini: ovazione per Roberto Formigoni, promesse di Enrico Letta (“Via subito il porcellum”), codazzi attorno a Maurizio Lupi. Per i prossimi tre anni, e in mezzo c’è una faticosa trattativa, l’abbonato Rai potrà gustarsi il Meeting in diretta, anzi in esclusiva. Roba che il canone lo paghi due volte, volentieri. E forse lo guardi anche due volte perché i telegiornali si contendono i brandelli di un Meeting che ascendeva mentre Giulio Andreotti, gran protettore, s’incurvava.
Viale Mazzini ha offerto 700.000 euro spalmati per un triennio agli organizzatori di Rimini per avere libero accesso (interviste, notizie…) e non gratuita pubblicità. Che sia interessante o respingente per il pubblico, lo dirà l’Auditel. Di sicuro il dg Luigi Gubitosi non ha mai sottovalutato gli eventi che accadono soltanto a Rimini e dove i cattolici dettano, o dettavano la linea a palazzo Chigi . Anche da amministratore delegato di Wind sponsorizzava la settimana di Rimini; la compagnia telefonica è ancora tra i reduci che pagano centinaia di migliaia di euro a Comunione e Liberazione. Un paio di edizioni fa, il Meeting si trascinava una cassa di oltre 8 milioni di euro.
Quest’anno il bilancio s’è fermato a 7,25 milioni, quasi 5 da servizi di comunicazione, cioè le Regioni – con la Lombardia in testa – che puntualmente staccano l’obolo formato assegno. Ovviamente con l’amato Formigoni le cifre erano maggiori. Le multinazionali Finmeccanica e Enel non mancano mai e nemmeno Fiat e Banca Intesa: ora non dite che occorre avere buone relazioni con i politici di Cielle per contare qualcosa. Sennò potreste definire strani i contribuiti di Trenord (Ferrovie lombarde), Apt Basilicata (promozione del territorio), Autorità portuale di Trieste e persino la Repubblica di San Marino.
In attesa (pare impossibile) di un intervento di papa Francesco e magari con il ritorno (pare probabile) di Roberto Formigoni, la Rai dà una mano al Meeting di Ciel-le. Chissà se al pubblico piacerà. Ma un adagio dice che il ciellino è meglio fartelo amico che nemico. Forse non sarà vero. Però è una di quelle cose che accadono soltanto a Rimini, d’agosto, in ciabatte.