La badante bulgara residente nel Salernitano, prima è stata ammazzata brutalmente e poi trasportata con una carriola in una zona di campagna. Quando nell'abitazione sono giunti i carabinieri le macchie di sangue erano ancora ben visibili sul pavimento nonostante il tentativo di cancellarle
Dopo oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Vallo della Lucania (Salerno), Yordan Koled, muratore bulgaro di 45 anni, ha confessato di aver ucciso la moglie Violeta Ganeva, badante, connazionale di 48 anni. “L’ho uccisa perché era stata con un altro”, ha confessato.
L’ennesimo femminicidio si è consumato nella tarda serata dell’8 ottobre nel casolare di Vallo Scalo, nel Salernitano, dove la coppia viveva con il figlio ventenne che non si è accorto di nulla e che la mattina seguente è andato regolarmente a lavorare. La coppia aveva partecipato a una festa a Vallo Scalo, nell’abitazione di un connazionale, per festeggiare san Michele Arcangelo, un santo molto venerato dai cristiano-ortodossi. Qui hanno mangiato il piatto tipico a base di carne di pecora, annaffiato da vino, birra e grappa. Sono poi tornati a casa dove hanno iniziato a discutere.
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima dopo aver confessato una relazione con un altro, è stata colpita ripetutamente dal marito con una sedia. L’uomo, poi,è andato a dormire. Ma nel corso della notte si è alzato ed è tornato in cucina dove a terra giaceva il corpo privo di vita della moglie. A quel punto ha deciso di prendere il cadavere, di sistemarlo in una carriola e condurlo fino alla strada che da Vallo Scalo conduce a Vallo della Lucania, lasciandolo visibile dietro una siepe. Poi ha ripercorso i 400 metri per raggiungere l’abitazione e ha tentato di pulire il pavimento imbrattato di sangue prima di tornare a letto.
Alla mattina come se nulla fosse, si è recato al lavoro. Yordan si arrangiava con piccoli lavori in muratura. La moglie invece faceva la badante a Celle di Bulgheria (Salerno) e tornava a casa il venerdì sera. Quando nell’abitazione sono giunti i carabinieri le macchie di sangue erano ancora ben visibili sul pavimento nonostante il tentativo di cancellarle. Inoltre, i militari hanno anche trovato gli abiti indossati dal 45enne sporchi di sangue.
L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno assieme ai colleghi della locale compagnia. Condotto in caserma, ha ammesso al pm di Vallo della Lucania, Valeria Palmieri, le proprie responsabilità. Ora è rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania con l’accusa di omicidio volontario.