Il memorial sarà organizzato intorno all'1 maggio 2014, il giorno in cui il campione brasiliano uscì di pista alla curva del Tamburello. Tra i partecipanti Prost, Berger e Mansell
Un memorial a Imola (Bologna) per ricordare Ayrton Senna a vent’anni dalla tragica morte. Tra la fine di aprile e l’1 maggio 2014, giorno esatto in cui ricorrerà il ventennale della morte del campione brasiliano, sulla pista del Santerno, ormai dal 2006 abbandonata dalla Formula Uno, si correrà nuovamente un vero Gran Premio. A ricordare il tre volte campione del mondo arriveranno a Imola i suoi grandi avversari. Hanno già dato l’ok l’eterno rivale Alain Prost, l’amico fraterno Gerhard Berger e anche Nigel Mansell.
In attesa dell’ufficialità la lista di adesioni al memorial sarà destinata a crescere con i grandi nomi della Formula Uno di ieri e di oggi. A comunicare l’evento è stata la sorella del pilota di San Paolo, Viviane Senna, che da tempo è impegnata a portare avanti la Fondazione Senna, l’organizzazione senza fini di lucro creata alla fine del 1994 per aiutare bambini e adolescenti brasiliani costretti a vivere nella povertà. A dare l’annuncio dovrebbe essere, secondo indiscrezioni, la stessa sorella del tre volte campione del mondo, mercoledì 20 novembre sulla Rai in collegamento dal Brasile.
Erano le 14.17 dell’1 maggio 1994 quando al settimo giro del Gp di Imola, il secondo dopo la ripartenza dietro la safety car, la Williams di Senna uscì di pista ad alta velocità alla curva del Tamburello, a causa del cedimento del piantone dello sterzo. Il pilota venne subito soccorso a bordo pista e trasportato all’Ospedale Maggiore di Bologna, ma la gravità delle ferite riportate nell’impatto subito lo portarono alla morte, registrata alle 18.40. Nei giorni precedenti durante le prove avvennero altri due incidenti sulla pista del Gp imolese, in seguito poi modificata per la sicurezza dei piloti: prima l’impatto alla ‘variante bassa’ senza particolari conseguenze per Rubens Barrichello, poi la morte del pilota tedesco Roland Ratzenberg alla curva Villeneuve.
Tre anni dopo, nel 1997, si aprì il processo sulla morte di Senna, che portò nel 2005 all’assoluzione in tutti e tre i gradi di giudizio del patron della scuderia del campione brasiliano Frank Williams e del progettista della vettura Adrian Newey. Nel 2007 è terminato anche l’iter giudiziario per Patrick Head, l’ingegnere cofondatore della Williams, responsabile della supervisione degli interventi fatti sulle monoposto da gara: la corte d’Appello di Bologna ha stabilito che i reati a lui imputati erano prescritti, decisione poi confermata in Cassazione.
Rimangono comunque ancora senza risposta sia gli interrogativi sul ‘danneggiamento’ della centralina della FW16 di Senna, asportata dall’auto incidentata a fine gara dai tecnici Williams, resa quindi inutilizzabile dalle indagini della magistratura, sia la sparizione dei 14 secondi di ripresa tramite camera car che sono scomparse misteriosamente da ogni archivio video della regia internazionale, proprio negli attimi cruciali in cui si sarebbe potuto vedere da vicino cosa succedeva nell’abitacolo di Senna nei tragici momenti in cui la monoposto ‘tirava dritto’ alla curva del Tamburello.
A Bologna, inoltre, il tre volte campione del mondo è stato appena ricordato grazie alla produzione eccezionale di una delle sue industrie motoristiche d’eccellenza. Nell’ottobre 2013 al Salone delle Due Ruote di San Paolo in Brasile, la Ducati ha presentato la versione “Senna” della 1199 Panigale S, dedicata esclusivamente al mercato brasiliano. Una moto dalla livrea inedita, materiale per collezionisti, prodotta in soli 161 esemplari: numero non casuale, essendo quello dei Gran Premi disputati in Formula Uno da Ayrton.