La decisione arriva dal Tribunale di Genova che ha riconosciuto l'aggravante della finalità terrorista dei due uomini che lo scorso 7 maggio hanno gambizzato l'ad di Ansaldo nucleare
Dieci anni e otto mesi anni per Alfredo Cospito e nove anni e quattro mesi per Nicola Gai, i due anarchici di area insurrezionalista imputati per l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio 2012. La decisione arriva dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Genova Annalisa Giacalone che ha riconosciuto l’aggravante della finalità terrorista. I pm Silvio Franz e Nicola Piacente avevano chiesto 12 anni per Cospito e 10 anni per Gai. Cospito è difeso dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, i legali di Gai sono Gian Mario Ramondini e Caterina Calia. Il processo si è celebrato con rito abbreviato. I due imputati non erano presenti.
“Si aspettava da parte dello Stato una risposta come questa”, ha commentato il legale di Adinolfi Corrado Pagano. Soddisfatto anche il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce: ”Questa sentenza ha confermato la bontà dell’impianto accusatorio“.
In una lettera depositata in cancelleria rivolta al giudice Giacalone, Roberto Adinolfi ha scritto di non aver mai pronunciato la frase “so chi vi manda”. La frase era stata riferita da Cospito nel documento depositato durante la prima udienza. “Voglio precisare – scrive il dirigente di Ansaldo nucleare – che pur nella concitazione del momento non ho mai pronunciato l’inciso ‘tanto so chi vi manda’, che sarebbe stata priva di fondamento, ma solo invettive verso chi mi aveva colpito”.
Intanto in un messaggio sul web alcuni anarchici hanno ricollegato a un “saluto” il lancio della bomba carta all’interno del recinto del carcere di Ferrara il 29 ottobre scorso. “Una bomba carta – si legge – è stata gettata nel cortile del carcere di Ferrara in prossimità della sezione AS2 dove sono rinchiusi Sergio Stefani, arrestato durante l’operazione ‘Ardire’, Adriano Antonacci, fermato durante l’operazione del Ros nei Castelli Romani, Nicola Gai e Alfredo Cospito. Probabilmente un saluto ai compagni anarchici prigionieri e per Nicola e Alfredo”.
In un altro messaggio, la solidarietà ai due anarchici torinesi viene espressa da un ‘Anonimo’: “A questi due fratelli non posso che esprimere solidarietà totale e attiva, complicità e affetto. Di colpi di pistola, di echi di esplosioni ne voglio sentire ancora”. Il documento di chiude con la solidarietà a “tutti i nuclei di azione” della Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale.