L’11 novembre è infatti la Giornata della Rimembranza, anche detta Giornata dell’Armistizio. E’ il giorno in cui nei Paesi del Commonwealth britannico, in Francia e in Belgio, si ricorda la fine della Prima guerra mondiale, e anche la giornata dedicata alla memoria delle vittime militari di tutte le guerre e alla celebrazione dei veterani. La scelta dell’11 novembre corrisponde alla lettera dell’armistizio firmato fra Germania e le potenze della Triplice Intesa (Impero britannico, Terza Repubblica francese e Impero russo, cui in un secondo momento aderirono anche Italia e Stati Uniti): “Le ostilità termineranno all’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese” del 1918, anche se poi la guerra terminerà ufficialmente solo con la firma del Trattato di Versailles, il 28 giugno 1919.
In Canada e in Regno Unito si tratta di una data molto sentita da tutta la popolazione e corrisponde anche a una delle non tante giornate in cui le banche sono chiuse. Nelle due settimane precedenti l’11 novembre, tutti i giornalisti delle televisioni di Stato, tutte le figure pubbliche e moltissimi cittadini comuni di ogni età girano con una spilletta al bavero – o “sulla sinistra del petto, il più vicino possibile al cuore” come suggerisce la Royal Canadian Legion – che rappresenta un papavero rosso dal cuore nero. Lo stesso fiore è riprodotto oggi anche nella home page di Google. Il papavero rosso fu scelto come simbolo della Giornata della Rimembranza in seguito alla poesia “In Flanders Fields” (Nei campi delle Fiandre) scritta dal medico militare e tenente colonnello dell’esercito canadese John McCrae. L’autore fu ispirato dal tragico panorama delle tombe militari scavate per i caduti della seconda battaglia di Ypres, nelle Fiandre belghe. Vi traduco qui sotto i versi di McCrae:
Nei campi delle Fiandre sbocciano i papaveri
tra le file di croci
che segnano il nostro posto: e nel cielo
volano le allodole, cantando ancora con coraggio,
appena udite in terra tra i colpi d’arma da fuoco.
Noi siamo i morti. Solo pochi giorni fa
eravamo vivi e sentivamo l’alba e vedevamo il tramonto splendere
e amavamo ed eravamo amati, e ora giacciamo qui,
nei campi delle Fiandre.
Continua la nostra lotta col nemico
a te, con mani tremanti, passiamo
la fiaccola. Falla tua e tienila alta.
Se non mantieni la parola con noi che moriamo
non troveremo riposo, anche se i papaveri continuano a fiorire
nei campi delle Fiandre.
Sulla scelta del papavero rosso ci sono due versioni: una, più realistica, sostiene che i papaveri rossi fossero l’unico fiore in grado di sbocciare in un terreno impregnato con grandi quantità di calce viva, gettata sui cadaveri per disinfettare ed evitare epidemie; l’altra, più romantica, sostiene che in realtà i fiori delle Fiandre fossero bianchi e di altri colori, ma si colorarono tutti di rosso a causa dei fiumi di sangue che i soldati lasciarono sul campo di battaglia.
Per ultimo, una curiosità: una delle peculiarità del Canada è che ha una storia militare di cui è facile andare fieri a prescindere dalle proprie opinioni politiche: l’esercito della Foglia d’Acero è sempre (o quasi sempre, se si tralasciano episodi minori) intervenuto “dalla parte dei buoni”, vale a dire che non ha mai invaso altre nazioni se non quando chiamata dal consesso internazionale a farlo, con lo scopo di ristabilire in quelle terre la democrazia e la libertà. Ecco perché nella capitale federale del gigante canadese esiste un Museo di Storia Militare – dal singolare nome “Canadian War Museum“, Museo Canadese della Guerra – come sarebbe ben difficile istituire in altre nazioni del mondo.