“Tutti noi ricordiamo commossi i 19 italiani deceduti in quell’attacco kamikaze, e oggi siamo vicini ai loro familiari; a volte ricordiamo anche i 9 iracheni che lavoravano nella base italiana, ma non troppo spesso. Nessuno ricorda però il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage”. Sono le parole del deputato del Movimento 5 Stelle, Emanuela Corda, in aula alla Camera mentre era in corso la commemorazione del decimo anniversario della strage di Nassiriya. “Quando si parla di quel kamikaze” – continua la parlamentare, tra le proteste del gruppo Fratelli D’Italia – “se ne parla solo come di un assassino, e non anche come di una vittima, perché anch’egli fu vittima oltre che carnefice. Un’ideologia criminale lo aveva convinto che quella strage fosse un gesto eroico, e lo aveva mandato a morire”. E aggiunge: “Non è escluso che quel giovane, come tanti kamikaze islamici, fosse spinto dalla fame e dalla speranza che quel suo sacrificio sarebbe servito per far vivere meglio i suoi familiari, che spesso vengono risarciti per il sacrificio del loro caro”. La Corda sottolinea anche: “Se i nostri militari furono vittime, non furono solo vittime dell’ideologia terroristica, ma anche della politica occidentale, la politica dei nostri governi, che spedirono e continuano a spedire i nostri ragazzi sui fronti di guerra, raccontando loro” – prosegue – “che è eroico occupare i territori di altri popoli col pretesto che si sta portando la pace, quando invece si fomentano talvolta le ideologie terroristiche, e tutti i drammi che ne conseguono”. E conclude: “Gridiamo con tutta la nostra forza: mai più Nassirya, mai più guerre di occupazione, mai più violazioni dell’articolo 11 della Costituzione. Lo ribadiamo: noi siamo vicini alle famiglie dei caduti e siamo vicini a tutte quelle persone che soffrono ogni giorno per queste guerre vergognose e per le menzogne dei nostri governi”
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