Società

Sigaretta elettronica: sarà vera libertà?

Continua, come spesso avviene in medicina, la non chiarezza degli organi preposti a preservare la salute dei cittadini. Qualche giorno fa ho parlato dei vaccini antinfluenzali e della mancanza di informazione corretta da parte del ministro della Salute. Da qualche giorno nuovamente si parla delle sigarette elettroniche che sono state liberalizzate nei luoghi pubblici, ad eccezione delle scuole, da un emendamento a nome Galan del Pdl. Umberto Veronesi, che ha speso parole a favore del fumo elettronico, è stato puntualmente smentito da un esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Roberto Bertolini, che spiega che le persone così potranno continuare a fumare all’aperto ed usare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici. Non è affatto vero che la sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare, inoltre, come dice Veronesi, perché esiste un unico studio che stabilisce che dopo sei mesi c’è un ritorno al fumo tradizionale.

Ma alla comunità scientifica ed al ministro della Salute interessa veramente che gli italiani smettano di fumare per evitare 80 mila morti accertate per tabagismo all’anno e centinaia di migliaia di malati per tumori e vari tipi di patologie delle vie aeree superiori ed inferiori? Qualcuno vuole veramente tutelare, secondo Costituzione, la salute dei cittadini o l’interesse economico di tasse sul fumo, elettronico o meno, e delle aziende farmaceutiche collegate alle terapie antitumorali sono predominanti?

Sig. Giancarlo Galan cosa ne pensa? Sig. ministro della Salute vuol far chiarezza veramente visto che si è liberi solo sapendo?