E’ il gioco dell’oca. Hai la sensazione di lanciare i dadi ma ti ritrovi sempre e solo al punto di partenza. Ci hanno rassicurato. Le notizie di rifiuti interrati, di terre avvelenate, di pilastri e strade costruite con detriti radioattivi in Campania già si conoscevano fin dagli anni Ottanta. Alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, ex ragioniere e faccendiere del clan dei Casalesi, i vari livelli istituzionali hanno risposto con convinzione: “Si, sa tutto. Non c’è rischio per le popolazioni”. Poi escono fuori i verbali delle audizioni sempre di Schiavone addirittura datate 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta, resi pubblici dal presidente della Camera dei Deputati e tempestivamente importanti magistrati, procuratori, vertici delle istituzioni, quasi indignati, bollano quei documenti come custodi del segreto di Pulcinella.
Ci ammoniscono che non bisogna fare dell’allarmismo. Occorre andare cauti perché c’è il rischio che un’intera filiera economica crolli. Giusto! Ma la domanda drammatica resta senza risposta: i controlli in tutti questi anni li avete fatti sì o no? Chi abitava in quelle zone sospettava che qualcosa non fosse proprio normale. La progressiva e inesorabile morte per tumore di familiari, parenti, amici e conoscenti qualche sospetto alla fine lo ha pur fatto venire.
Mi chiedo perché solo ora e non prima in giro per la Campania quotidianamente scattano blitz, sequestri di intere campagne, prodotti agricoli e pozzi per l’irrigazione? I dadi nel gioco dell’oca devono essere lanciati e non nascosti. Ecco la cronaca di poche ore fa. Il corpo forestale dello Stato di Napoli diretto dal generale Sergio Costa (che qualcuno vorrebbe rimuovere) su mandato del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso ha posto sotto sequestro un’area di 430mila metri quadrati di campagna tra la famigerata zona Sammereto e quella di Pascarola nel comune di Caivano “capitale” della “Terra dei fuochi”.
Si è scoperto che in ben 13 pozzi utilizzati per l’irrigazione sono stati trovati pericolosi inquinanti in concentrazione centinaia di volte oltre il limite consentito. Ci rendiamo conto che abbiamo anche oltrepassato il concetto di “biocidio”? Le analisi hanno rilevato che quei terreni – di proprietà di tredici aziende agricole – erano infestati di metalli pesanti, solventi e arsenico dove normalmente venivano coltivati cavoli, verze, finocchi. La forestale ha dovuto sequestrare precauzionale tonnellate di verdura già pronta per essere immessa sul mercato. I rilievi hanno dimostrato che l’arsenico e la manganese superavano di 2000 volte oltre il limite di legge. Si resta atterriti. Si resta senza fiato. Si resta senza parole.
Tra quattro giorni, sabato 16, ci sarà a Napoli una grande manifestazione “Fiume in piena” per gridare un forte “No al Biocidio”. Un’iniziativa che ha trovato nello spot di due attori Patrizio Rispo e Miriam Candurro della soap “Un Posto al Sole” una giusta cassa di risonanza. “Ci tolgono il diritto alla vita – È cos ’e niente! – Ci tolgono l’aria – È cos ’e niente! – Qua a forza di dire “È cos ’e niente!, pure io e te siamo diventati due cose di niente”.
Voglio concludere con il cabarettista e attore Paolo Caiazzo, originario di San Giorgio a Cremano, stessa città del compianto Massimo Troisi che nella puntata di ieri sera della trasmissione “Made in Sud” è stato molto più serio, incisivo e credibile di tanti rappresentanti istituzionali, cardinali e politicanti venditori di chiacchiere. Il suo personaggio è Tonino Cardamone, giovane in pensione che usa battute a raffica, ironia e sarcasmo amaro per far riflettere ridendo. (guarda il suo intervento a 1 e 43).“Dice che noi a Napoli non facciamo la raccolta differenziata, non è vero. In una campagna mettiamo l’amianto, in un’altra campagna facciamo l’arsenico. La facciamo la raccolta, non è roba nostra ma la facciamo. Una signora stamane è andata dal fruttivendolo ed ha chiesto: i funghi sono buoni, non è che sono velenosi? E il fruttivendolo ha risposto: signora, i funghi non sono velenosi ma se vi guardate intorno c’è l’imbarazzo della scelta. Ci hanno mandato tanto di quei bidoni di vernice che è normale il bidone si corrode, la vernice finisce nel terreno ed è una comodità. Siamo il primo paese al mondo che produce il finocchio fucsia che anche l’ortaggio è contento in quanto finocchio. Pensate. La settimana scorsa volevo fare una premuta di arance rosse, premo la prima ed esce verde pastello. Non mi sono perso di coraggio ho premuto cinque chili ed ho pittato bagno e cucina”.
Poi l’affondo, serio, tagliente, una frustrata: “Vogliamo scherzare e scherziamo ma qui c’è poco da ridere quando succedono queste cose mi rendo conto che all’italiano manca sempre qualcosa. L’imprenditore del Nord ci ha mandato i rifiuti tossici ed è un uomo senza cuore. L’uomo del Sud, invece, li ha sotterrati nel proprio terreno, li ha coltivati e ci ha pure mangiato ed è uno senza cervello. Ma chi doveva controllare è un uomo senza le palle”.
Arnaldo Capezzuto
Giornalista
Ambiente & Veleni - 12 Novembre 2013
Terra dei fuochi: ‘l’uomo del Sud che sotterra i rifiuti nel proprio terreno’
E’ il gioco dell’oca. Hai la sensazione di lanciare i dadi ma ti ritrovi sempre e solo al punto di partenza. Ci hanno rassicurato. Le notizie di rifiuti interrati, di terre avvelenate, di pilastri e strade costruite con detriti radioattivi in Campania già si conoscevano fin dagli anni Ottanta. Alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, ex ragioniere e faccendiere del clan dei Casalesi, i vari livelli istituzionali hanno risposto con convinzione: “Si, sa tutto. Non c’è rischio per le popolazioni”. Poi escono fuori i verbali delle audizioni sempre di Schiavone addirittura datate 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta, resi pubblici dal presidente della Camera dei Deputati e tempestivamente importanti magistrati, procuratori, vertici delle istituzioni, quasi indignati, bollano quei documenti come custodi del segreto di Pulcinella.
Ci ammoniscono che non bisogna fare dell’allarmismo. Occorre andare cauti perché c’è il rischio che un’intera filiera economica crolli. Giusto! Ma la domanda drammatica resta senza risposta: i controlli in tutti questi anni li avete fatti sì o no? Chi abitava in quelle zone sospettava che qualcosa non fosse proprio normale. La progressiva e inesorabile morte per tumore di familiari, parenti, amici e conoscenti qualche sospetto alla fine lo ha pur fatto venire.
Mi chiedo perché solo ora e non prima in giro per la Campania quotidianamente scattano blitz, sequestri di intere campagne, prodotti agricoli e pozzi per l’irrigazione? I dadi nel gioco dell’oca devono essere lanciati e non nascosti. Ecco la cronaca di poche ore fa. Il corpo forestale dello Stato di Napoli diretto dal generale Sergio Costa (che qualcuno vorrebbe rimuovere) su mandato del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso ha posto sotto sequestro un’area di 430mila metri quadrati di campagna tra la famigerata zona Sammereto e quella di Pascarola nel comune di Caivano “capitale” della “Terra dei fuochi”.
Si è scoperto che in ben 13 pozzi utilizzati per l’irrigazione sono stati trovati pericolosi inquinanti in concentrazione centinaia di volte oltre il limite consentito. Ci rendiamo conto che abbiamo anche oltrepassato il concetto di “biocidio”? Le analisi hanno rilevato che quei terreni – di proprietà di tredici aziende agricole – erano infestati di metalli pesanti, solventi e arsenico dove normalmente venivano coltivati cavoli, verze, finocchi. La forestale ha dovuto sequestrare precauzionale tonnellate di verdura già pronta per essere immessa sul mercato. I rilievi hanno dimostrato che l’arsenico e la manganese superavano di 2000 volte oltre il limite di legge. Si resta atterriti. Si resta senza fiato. Si resta senza parole.
Tra quattro giorni, sabato 16, ci sarà a Napoli una grande manifestazione “Fiume in piena” per gridare un forte “No al Biocidio”. Un’iniziativa che ha trovato nello spot di due attori Patrizio Rispo e Miriam Candurro della soap “Un Posto al Sole” una giusta cassa di risonanza. “Ci tolgono il diritto alla vita – È cos ’e niente! – Ci tolgono l’aria – È cos ’e niente! – Qua a forza di dire “È cos ’e niente!, pure io e te siamo diventati due cose di niente”.
Voglio concludere con il cabarettista e attore Paolo Caiazzo, originario di San Giorgio a Cremano, stessa città del compianto Massimo Troisi che nella puntata di ieri sera della trasmissione “Made in Sud” è stato molto più serio, incisivo e credibile di tanti rappresentanti istituzionali, cardinali e politicanti venditori di chiacchiere. Il suo personaggio è Tonino Cardamone, giovane in pensione che usa battute a raffica, ironia e sarcasmo amaro per far riflettere ridendo. (guarda il suo intervento a 1 e 43).“Dice che noi a Napoli non facciamo la raccolta differenziata, non è vero. In una campagna mettiamo l’amianto, in un’altra campagna facciamo l’arsenico. La facciamo la raccolta, non è roba nostra ma la facciamo. Una signora stamane è andata dal fruttivendolo ed ha chiesto: i funghi sono buoni, non è che sono velenosi? E il fruttivendolo ha risposto: signora, i funghi non sono velenosi ma se vi guardate intorno c’è l’imbarazzo della scelta. Ci hanno mandato tanto di quei bidoni di vernice che è normale il bidone si corrode, la vernice finisce nel terreno ed è una comodità. Siamo il primo paese al mondo che produce il finocchio fucsia che anche l’ortaggio è contento in quanto finocchio. Pensate. La settimana scorsa volevo fare una premuta di arance rosse, premo la prima ed esce verde pastello. Non mi sono perso di coraggio ho premuto cinque chili ed ho pittato bagno e cucina”.
Poi l’affondo, serio, tagliente, una frustrata: “Vogliamo scherzare e scherziamo ma qui c’è poco da ridere quando succedono queste cose mi rendo conto che all’italiano manca sempre qualcosa. L’imprenditore del Nord ci ha mandato i rifiuti tossici ed è un uomo senza cuore. L’uomo del Sud, invece, li ha sotterrati nel proprio terreno, li ha coltivati e ci ha pure mangiato ed è uno senza cervello. Ma chi doveva controllare è un uomo senza le palle”.
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.