Abbiamo smontato il video di autodifesa del Presidente della Regione Puglia, ecco quello che non ha detto. Dal 1° gennaio 1999 nelle città con più di 150 mila abitanti le Regioni dovevano far rispettare il limite di un nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene, e Taranto era fra queste. Poi il 13 agosto 2010 il governo Berlusconi rimosse quel limite e le Regioni inadempienti tirarono un sospiro, non però i cittadini che rimasero asfissiati dalle inadempienze. Fino al 13 agosto 2010 la Regione guidata da Nichi Vendola aveva il compito di intervenire. Ma non lo fece. Incontrò invece i vertici dell’Ilva, come risulta dalle intercettazioni.
Nichi Vendola non ha così applicato la normativa nazionale per difendere i polmoni dei cittadini dal benzo(a)pirene, pur sapendo che vi era una forte spinta dei cittadini preoccupati di questa sostanza altamente cancerogena e genotossica che aveva superato nel 2009 e nel 2010 il limite di legge nel quartiere Tamburi. Quando il 15 luglio 2010 si diffusero come una bomba i dati del benzo(a)pirene schizzato alle stelle, Vendola, invece di andare a Taranto e incontrare i cittadini preoccupati, incontrò i vertici dell’Ilva, fortemente preoccupati per le ragioni opposte, dato lo scalpore che i dati dell’Arpa avevano suscitato nell’opinione pubblica.
Il Direttore Generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, da quanto si legge sulla stampa che ha diffuso informazioni sulle indagini, sarebbe addirittura stato ammonito dal dirigente all’Ambiente della Regione Puglia Antonello Antonicelli, su incarico di Vendola, a non utilizzare i dati tecnici “come bombe carta che poi si trasformano in bombe a mano”. Nichi Vendola, dopo aver appreso di essere indagato dalla magistratura, ha tenuto a Bari una conferenza stampa per raccontare la sua versione dei fatti ma si è ben guardato dall’incontrare i cittadini di Taranto. La storia si ripete: Nichi Vendola scansa il confronto con i cittadini. Lancia i suoi messaggi da un video: la comunicazione unidirezionale è quella che predilige. Che fare? Visto che ha affidato la autodifesa pubblica a un video e non a un dibattito, quel video lo abbiamo smontato e controllato punto per punto, evidenziando quello che non va, in attesa che Nichi Vendola si decida un giorno o l’altro di venire a Taranto per rispondere direttamente alle domande dei cittadini.