L’Italia è stata il primo paese (non solo in Europa) a dotarsi di un regolamento sull’equity crowdfunding (per dire, gli Stati Uniti, tempio della Borsa, non ce l’hanno ancora). Ma di che parliamo quando parliamo di Ec? Della possibilità da parte delle start-up di mettere in vendita online proprie quote trovando così un sistema alternativo per finanziarsi, in un momento in cui la restrizione del credito (il cosiddetto credit crunch) colpisce soprattutto le piccolissime imprese.
Da luglio in Italia è appunto in vigore il regolamento Consob che sovrintende alle offerte di capitale di rischio (azioni per le s.p.a. e quote per le s.r.l.; niente obbligazioni), regolamento molto stringente che mira soprattutto a tutelare i risparmiatori: per esempio limitando le cifre che i privati possono investire su singole start-up.
Da notare che secondo quanto stabilito dalla Commissione di Borsa, possono “vendere” azioni o quote online non solo quel migliaio di start-up innovative esistenti (cioè quelle rispondenti a determinati requisiti e che sono registrate negli appositi registri delle Camere di commercio) ma anche gestori, diversi da banche e società di intermediazione finanziaria, e “vistati” dalla Consob, che in pratica agiranno da intermediatori, piazzando sul web azioni di start-up, e prendendo una percentuale di questi, chiamiamoli, collocamenti.
L’idea pareva eccellente, e le prospettive sull’Ec entusiasmanti. L’uovo di Colombo, insomma. Eppure, dopo 5 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento sull’Ec ci troviamo di fronte a un’unica candidatura. Gli unici ad aver fatto richiesta di poter operare – lo conferma la Consob a L’Arancia – sono i ragazzi di Starsup, una società livornese, costituita a fine luglio, che rientra appunto tra i gestori e punta a offrire al pubblico un primo progetto di start-up, da quanto si sa nel settore nautico, alla fine di novembre.
Noi auguriamo loro naturalmente in bocca al lupo. Certo quello che colpisce è che in cinque mesi siamo in presenza di una sola società ad aver fatto richiesta di operare in questo nuovo settore, che sembrava la pietra filosofale in grado di rilanciare mini e microimprese italiane.